07 Luglio 2025

Emergenza climatica e sicurezza sul lavoro: firmato il Protocollo Quadro tra le Parti Sociali

Lo scorso 2 luglio è stato sottoscritto tra le Parti Sociali il Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche volte a prevenire infortuni e malattie professionali connesse alle condizioni climatiche estreme.

Il Protocollo nasce dalla volontà di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in un contesto climatico sempre più critico. L’adozione del documento è il risultato di un percorso concertativo avviato nell’ambito degli incontri promossi dal Ministero del Lavoro, che ha ricevuto formale richiesta dalle Parti Sociali di recepire il Protocollo e supportarne l’efficacia.

ANAEPA-Confartigianato Edilizia ha accolto con favore la sottoscrizione del Protocollo, che affronta in modo organico l’impatto degli eventi climatici estremi sulle condizioni di lavoro, valorizzando la contrattazione collettiva a livello nazionale, territoriale e aziendale. Il documento conferma il quadro regolatorio previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di valutazione dei rischi, evitando così interventi legislativi che avrebbero potuto penalizzare i datori di lavoro per eventi non imputabili alla loro responsabilità.

In tale direzione si inserisce anche il rinnovato CCNL Edilizia Artigianato, che all’allegato I prevede espressamente la possibilità di rimodulare l’orario di lavoro in caso di avversità atmosferiche, al fine di garantire la massima tutela della salute dei lavoratori.

Il Protocollo quadro potrà essere declinato in accordi attuativi settoriali, territoriali o aziendali, al fine di individuare misure condivise per la prevenzione dei rischi legati alle emergenze climatiche. Tali interventi potranno fungere da riferimento per le autorità locali nell’adozione di provvedimenti emergenziali, contribuendo a una gestione unitaria e coerente delle emergenze.

Le Parti Sociali hanno inoltre richiesto al Ministero del Lavoro di sostenere l’efficacia del Protocollo attraverso misure concrete, tra cui:

  • il ricorso automatico agli ammortizzatori sociali in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per eventi climatici estremi;
  • il supporto al sistema produttivo per la rimodulazione degli orari di lavoro, anche in presenza di ordinanze locali (es. ordinanze antirumore);
  • la tutela delle imprese da responsabilità legate a ritardi nella consegna dei lavori dovuti all’osservanza di ordinanze pubbliche o protocolli attuativi.

In tale contesto, si segnala che l’INPS ha pubblicato il Messaggio n. 2130 del 3 luglio 2025, contenente le istruzioni operative per l’accesso ai trattamenti di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) in caso di emergenza climatica. Il messaggio chiarisce, tra l’altro, che le temperature percepite superiori ai 35°C, anche se non effettivamente registrate, possono giustificare la richiesta di CIGO, qualora le condizioni di lavoro lo rendano necessario.

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