22 Maggio 2014
E’ legge il nuovo Dl sull’emergenza casa
Diventa legge il pacchetto di misure varato dal Governo per fare fronte all’emergenza casa. Il decreto per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015 (Dl n. 47/2014) è stato definitivamente Convertito dall’Assemblea della Camera che ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sul testo. Tra le principali misure per ridurre il disagio abitativo, il provvedimento prevede: misure per locazioni, lo svincolo del bonus mobili, un piano di recupero per l’edilizia residenziale pubblica e disposizioni per risolvere il caos relativo alla qualificazione delle imprese specialistiche.
Nel dettaglio, l’articolo 1 aumenta di complessivi 325,92 milioni di euro gli stanziamenti di bilancio per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e per il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. All’articolo 4 si prevede un Programma di recupero e di razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Ex IACP e Comuni), finanziato, nel limite di 500 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi anche ai fini dell’adeguamento energetico, impiantistico e statico e del miglioramento sismico degli immobili.
L’articolo 6 dispone che i redditi derivanti dalla locazione di alloggi sociali, di nuova costruzione o per i quali sono stati realizzati interventi di manutenzione straordinaria o di recupero, non concorrono alla formazione del reddito d’impresa ai fini delle imposte sui redditi e Irap, nella misura del 40 per cento. Tale previsione è valida fino all’eventuale riscatto dell’unità immobiliare da parte del conduttore e, comunque, per un periodo non superiore a dieci anni.
Altra novità è l’ampliamento del bonus mobili: l’art. 7 sancisce che per il periodo compreso tra il 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici non è più vincolata all’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione del proprio immobile, fermo restando il tetto dei 10.000 euro. In precedenza, la detrazione per il costo degli arredi non poteva eccedere quello della ristrutturazione.
L’articolo 9 stabilisce l’applicazione, per il quadriennio 2014-2017, di un’aliquota ridotta al 10% (in luogo del 15%) per la cosiddetta “cedolare secca” per i contratti a canone concordato stipulati nei maggiori comuni italiani (e nei comuni confinanti), negli altri capoluoghi di provincia o nei comuni ad alta tensione abitativa (comma 1).
L’articolo 10 contiene una serie di misure volte all’aumento dell’offerta di alloggi sociali in locazione e alla creazione di quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea di alcuni soggetti indicati nella norma attraverso la definizione di una serie di interventi urbanistico-edilizi ammessi e la destinazione di risorse finanziarie per alcuni di tali interventi.
Infine, l’articolo 12 interviene nell’ambito del riordino delle qualificazioni Soa, riproducendo nella sostanza le norme del decreto ministeriale 24 aprile 2014 che hanno individuato le categorie di lavorazioni che richiedono l’esecuzione da parte di operatori economici in possesso di specifica qualificazione, nelle more dell’emanazione delle disposizioni regolamentari sostitutive. Unica differenza con il Dm è l’esclusione dalle Opere Superspecialistiche (SIOS) della categoria 32 (prefabbricati in legno) che diventa a qualificazione obbligatoria. Sono, inoltre, fatti salvi i bandi e gli avvisi di gara per l’affidamento dei contratti pubblici relativi a lavori pubblicati a decorrere dalla data di efficacia del D.P.R. 30 ottobre 2013 fino alla data di entrata in vigore del D.M. 24 aprile 2014. (vedi link di approfondimento)