03 Luglio 2012
Crediti alle imprese, definite le modalità di certificazione
Stretta finale per lo sblocco dei pagamenti alle imprese che vantano crediti nei confronti di Pubblica Amministrazione ed enti locali. Allo scopo di far affluire liquidità alle imprese, il Governo, attraverso due decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (decreto 22 giugno 2012 e decreto 2 luglio 2012), ha disciplinato le modalità di certificazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti da parte delle amministrazioni statali e territoriali.
In base a quanto previsto dai decreti, i titolari di crediti non prescritti possono presentare all’amministrazione debitrice istanza di certificazione del credito. L’amministrazione, entro sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza, certifica che il credito è certo, liquido ed esigibile, ovvero ne rileva l’insussistenza o l’inesigibilità, anche parziale.
Decorso il suddetto termine senza che sia stata rilasciata la certificazione, il creditore può presentare alla competente Ragioneria territoriale dello Stato, istanza di nomina di un commissario ad acta, che dovrà provvedere al rilascio di tale certificazione, entro i successivi cinquanta giorni dalla nomina.
Con un terzo decreto, sempre del 22 maggio 2012, si stabilisce che i soggetti titolari dei crediti relativi alla fornitura di beni e servizi presso la P.A., che presentano un ammontare che non risulta complessivamente inferiore ad euro 1.000, possono richiedere l’estinzione dei crediti stessi mediante l’assegnazione di titoli di Stato.
I crediti maturati, invece, nei riguardi degli enti locali potranno essere utilizzati per il pagamento totale o parziale delle somme dovute per cartelle di pagamento e per tributi erariali e per tributi regionali, e locali; nonché per contributi assistenziali e previdenziali e per premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, ovvero per entrate spettanti all’amministrazione che ha rilasciato la certificazione.
Ma permangono ancora criticità: i pagamenti dei crediti non possono prescindere dal Patto di stabilità e dunque, ai fini del rispetto dei vincoli di finanza pubblica i certificati potrebbero essere emessi senza data e di conseguenza non vi sarebbe l’obbligo di effettuare il pagamento entro 12 mesi dalla certificazione.
“Si tratta di un primo passo per ridare liquidità alle nostre imprese”, ha dichiarato il Presidente di ANAEPA-Confartigianato, Arnaldo Redaelli, “ma la strada verso lo sblocco dei pagamenti è ancora ostacolata dal Patto di stabilità, che è da sempre la prima causa dei ritardi dei pagamenti alle imprese. Gran parte dei crediti accumulati dalle piccole imprese, infatti, riguardano Regioni, Provincie e Comuni e sono migliaia le imprese che giustamente non possono più aspettare il pagamento per lavori che hanno portato a termine”.