10 Ottobre 2022

ANAC: le nuove linee guida per le stazioni appaltanti

Approvate in via definitiva dal Consiglio Anac le Linee guida che individuano i requisiti necessari per la qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza. Il nuovo sistema, che porterà a una riduzione delle stazioni appaltanti, diventerà operativo con l’entrata in vigore della riforma del codice appalti prevista entro il primo trimestre del 2023. Nella delibera – la n. 441 del 28 settembre 2022 – l’Autorità individua i requisiti obbligatori per poter essere ammessi alla procedura di qualificazione per la progettazione e l’affidamento di lavori, servizi e forniture: l’iscrizione all’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (Ausa), una struttura organizzativa stabile e la disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara.

Nelle Linee guida sono individuati tre livelli di qualificazione basati su determinati punteggi: basteranno 30 punti a regime per qualificarsi per i lavori inferiori a un milione di euro (livello L3), 40 punti per importi superiori a un milione di euro e inferiori alla soglia di rilevanza comunitaria (livello L2), 50 punti per importi pari o superiori alle soglie di rilevanza comunitaria (livello L1). Per i primi due anni, sono previsti degli ‘sconti’, la qualificazione cioè può essere ottenuta anche con un punteggio inferiore di 10 punti per il livello 3 e di 5 punti per gli altri due livelli; per il secondo anno inferiore di 5 punti per il livello 3 e di 2 per gli altri due livelli.

La qualificazione per l’esecuzione dei contratti da parte delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza avviene ad un unico livello. In una prima fase sperimentale le stazioni appaltanti e le centrali di committenza qualificate per la progettazione e l’affidamento di lavori, servizi e forniture sono qualificate anche per l’esecuzione di questi contratti. Quando la qualificazione sarà a regime, la possibilità di eseguire il contratto sarà valutata sulla base dei seguenti requisiti: contratti eseguiti nel quinquennio precedente alla domanda di qualificazione; rispetto dei tempi previsti per i pagamenti di imprese e fornitori; assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati che alimentano le banche dati ANAC; assolvimento degli obblighi in materia di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere, verifica sull’utilizzo dei finanziamenti previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti. Le stazioni appaltanti non qualificate, in una prima fase sperimentale, possono eseguire i contratti se sono iscritte ad AUSA e sono in possesso di una figura in grado di svolgere funzioni di RUP. A regime, la possibilità di eseguire il contratto sarà valutata sulla base dei seguenti requisiti: presenza nella struttura organizzativa di dipendenti aventi specifiche competenze; sistema di formazione e aggiornamento del personale; contratti eseguiti nel quinquennio precedente a quello della domanda di qualificazione; rispetto dei tempi previsti per i pagamenti di imprese e fornitori; assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati sui contratti pubblici che alimentano le banche dati detenute o gestite dall’Autorità; assolvimento degli obblighi in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti; utilizzo di piattaforme telematiche per l’esecuzione.

Ulteriori requisiti che impatteranno le procedure di gara per le opere PNRR sono rappresentati dai CAM Criteri Minimi Ambientali. Si tratta dei requisiti di tipo sociale, ambientale ed economico, volti a indirizzare le scelte della PA, premiando quei prodotti, servizi a più elevato valore di sostenibilità sotto il profilo ambientale e lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. I criteri mirano a raggiungere un buon equilibrio tra prestazioni ambientali, considerazioni sui costi e disponibilità del mercato. Individuano dunque la soluzione progettuale, il prodotto migliore come previsto dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi della PA (Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement). Ad oggi sono stati adottati CAM per 18 categorie di forniture e affidamenti. Essi sono in evoluzione e in aggiornamento in base all’introduzione di nuove tecnologie in ambito ambientale disponibili sul mercato. In tale contesto, con proprio decreto pubblicato in GU n.183 del 6 agosto 2022, il MITE ha individuato nuovi criteri minimi che le stazioni appaltanti devono rispettare quando affidano i servizi di progettazione e i lavori per gli interventi edilizi. Nel decreto i CAM sono definiti per alcune o tutte le fasi di definizione della procedura di gara per: selezione dei candidati, specifiche tecniche, criteri premianti e clausole contrattuali. Ciascun criterio riporta, nella sezione verifiche, i mezzi tramite cui dimostrare la conformità ad essi.

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