22 Giugno 2018
Efficienza energetica degli edifici: pubblicata la nuova direttiva europea
Entro marzo 2020 l’Italia e gli Stati membri UE dovranno recepire le nuove regole per l’efficienza e le prestazioni energetiche degli edifici. Dal 9 luglio 2018 entra infatti in vigore la direttiva 2018/844/UE, pubblicata in Gazzetta europea, che aggiorna la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, ogni Stato membro dovrà stabilire una strategia a lungo termine per sostenere la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, facilitando la trasformazione efficace in termini di costi degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero.
Dovranno pertanto essere individuati approcci alla ristrutturazione efficiente, in base al tipo di edificio e alla zona climatica, tenendo conto, se possibile, delle potenziali soglie di intervento pertinenti nel ciclo di vita degli edifici. Dovranno altresì essere messe in campo politiche e azioni volte a stimolare ristrutturazioni degli edifici profonde, e a sostenere misure e interventi mirati, ad esempio attraverso l’introduzione di un sistema facoltativo di “passaporto” di ristrutturazione degli edifici.
Nella strategia di ristrutturazione a lungo termine ogni Stato fisserà una tabella di marcia indicatori di progresso misurabili stabiliti a livello nazionale in vista dell’obiettivo di lungo termine per il 2050 di ridurre le emissioni di gas a effetto serra nell’Unione dell’80-95% rispetto al 1990.
Per gli edifici di nuova costruzione, affinché soddisfino i requisiti minimi di prestazione energetica fissati dalla direttiva, dovrà essere garantito che, “prima dell’inizio dei lavori, si dovrà tenere conto della fattibilità tecnica, ambientale ed economica dei sistemi alternativi ad alta efficienza, se disponibili”.
Per gli edifici oggetto di “ristrutturazioni importanti” invece, gli Stati dovranno favorire l’utilizzo di “sistemi alternativi ad alta efficienza, nella misura in cui è tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile” e si dovranno “prendere in considerazione le questioni del benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e dei rischi connessi all’intensa attività sismica”.
Un’altra novità riguarda l’introduzione di un indicatore d’intelligenza per gli edifici: entro il 31 dicembre 2019 la Commissione europea adotta un atto che integra la direttiva istituendo un sistema comune facoltativo per valutare la predisposizione degli edifici all’intelligenza. Tale valutazione si baserà su un esame della capacità di un edificio o di un’unità immobiliare di adattare il proprio funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete e di migliorare l’efficienza energetica e la prestazione complessiva. L’indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza terrà conto delle caratteristiche di maggiore risparmio energetico, di analisi comparativa e flessibilità, nonché delle funzionalità e delle capacità migliorate attraverso dispositivi più interconnessi e intelligenti.