11 Marzo 2022

Via libera del Senato a legge delega appalti

Approvata dal Senato la legge delega al Governo in materia di contratti pubblici che passa all’esame della Camera. Il provvedimento è composto di un solo articolo contenente i principi e i criteri direttivi a cui il Governo dovrà attenersi nell’adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi al fine di riscrivere il codice dei contratti e adeguare la normativa al diritto europeo.

Tra le novità più rilevanti si segnala la valorizzazione delle imprese di prossimità, cosiddetti appalti a km 0, una misura fortemente sostenuta in tutti questi anni da ANAEPA-Confartigianato Edilizia: al fine di favorire la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese, si introduce la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi, nonché del divieto di accorpamento artificioso dei lotti, in coerenza con i princìpi dello Small Business Act, di cui alla comunicazione della Commissione europea (COM(2008) 394 definitivo), del 25 giugno 2008, anche al fine di valorizzare le imprese di prossimità.

Un’altra novità è l’introduzione per le stazioni appaltanti dell’obbligo di revisione dei prezzi nei bandi gara al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta.

Altra previsione di rilievo, in linea con le richieste di ANAEPA e di Confartigianato, è il divieto per le stazioni appaltanti di utilizzare, ai fini della selezione degli operatori da invitare alle procedure negoziate, il sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari e specificamente motivate.

Sul lato ambientale, risalta il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici, attraverso la definizione di criteri ambientali minimi CAM, da rispettare obbligatoriamente, differenziati per tipologie ed importi di appalto e valorizzati economicamente nelle procedure di affidamento.

E ancora: razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, al fine di rendere le regole di partecipazione chiare e certe; ridefinizione della disciplina delle varianti in corso d’opera; revisione e semplificazione del sistema di qualificazione generale degli operatori; scorporo dei costi della manodopera e della sicurezza dagli importi assoggettati a ribasso; semplificazione delle procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale, anche riducendo gli oneri amministrativi a carico delle imprese; piena attuazione della banca dati nazionale dei contratti pubblici e del fascicolo virtuale dell’operatore economico.

Tanti principi condivisibili che per diventare operativi dovranno essere declinati efficacemente nei decreti legislativi, come spiega il presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Stefano Crestini: “I principi del nuovo Codice dei Contratti devono tradursi in un sistema di regole semplice, rigoroso ed effettivo con specifiche tutele per le imprese artigiane. In tale direzione guardano la valorizzazione delle imprese di prossimità e il divieto di accorpamento artificioso dei lotti. Dobbiamo recuperare il tempo perduto e creare le condizioni più favorevoli all’accesso delle micro e piccole imprese al mercato degli appalti all’insegna della trasparenza e della semplificazione”.

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