09 Novembre 2015

Terre da scavo, al via il riordino della normativa per il riuso

Nuove regole in arrivo per il riutilizzo delle terre da scavo. E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 novembre us. il Dpr sul Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, così come previsto dall’articolo 8 del Dl Sblocca Italia n. 133/2014. L’obiettivo – come si legge nella relazione illustrativa – è quello di semplificare l’intera disciplina vigente, “riducendola ad un unico testo, integrato, autosufficiente e internamente coerente”.

La materia, oggetto di recenti e molteplici interventi susseguitisi a breve distanza l’uno dall’altro, è attualmente disciplinata dal DM 161/2012, che stabilisce norme dettagliate da rispettare per poter reimpiegare i materiali provenienti dai cantieri. Disposizioni che tuttavia risultano essere troppo onerose e complesse per essere applicate ai piccoli cantieri, tanto da scoraggiarne sovente l’impiego.

Per questo motivo ANAEPA-Confartigianato Edilizia, unitamente  alla Confederazione, aveva richiesto a più riprese una modifica della norma per i piccoli cantieri (al di sotto dei sei mila metri cubi di materiale escavato), vista e considerata anche la vigenza di un rimando di legge ad un successivo decreto – mai emanato – recante specifiche procedure semplificate (art. 266 comma 7 del Codice dell’Ambiente, d.lgs. 152/2006). In seguito, il decreto 69/2013, con il comma 2 dell’art. 41, ha limitato l’applicabilità del DM 161/2012 ai cantieri di grandi dimensioni.

Il nuovo Dpr, che ridisegnerà la disciplina in materia di terre e rocce di scavo, prevede, tra le novità positive, l’eliminazione dell’obbligo di comunicazione preventiva per ogni trasporto all’Autorità competente. Dopo il via libera del Governo, il Ministero dell’Ambiente ha avviato la consultazione pubblica sulla proposta di regolamentazione che durerà 30 giorni e si concluderà il 19 dicembre 2015.

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