03 Ottobre 2013

Tempi di pagamento, è ancora emergenza

A nove mesi dalla sua entrata in vigore, la legge sui tempi di pagamento stenta ad essere rispettata dai committenti pubblici e privati. Nonostante le disposizioni adottate dal legislatore per puntare alla risoluzione del problema, in realtà continuano a registrarsi tempi lunghi di pagamento da parte della PA. E a soffrirne sono soprattutto le imprese artigiane.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Confartigianato, solo il 13,4% degli imprenditori rileva che i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione si sono accorciati, il 68,7% afferma che nulla è cambiato, mentre il 17,9% segnala che c’è stato addirittura un peggioramento.

Il fenomeno dei ritardati pagamenti sembra essersi aggravato anche nel settore privato, dove si concentra l’87,5% dei crediti insoluti a danno delle imprese artigiane. Il 36,6% dei piccoli imprenditori dichiara che i tempi di pagamento dei privati si sono allungati, a fronte del 50% che non ha rilevato cambiamenti, mentre solo il 13,9 % segnala una diminuzione dei tempi per veder saldate le fatture.

Proprio per evitare l’accumularsi un ulteriore stock di nuovi debiti dovuti ai ritardi di pagamento, a fine luglio Bruxelles ha inviato una lettera al Governo italiano minacciando una procedura di infrazione in caso di mancata risposta entro il prossimo 4 ottobre. Nello stesso tempo la Ue ha contestato la deroga da 30 a 60 giorni nella normativa italiana e il mancato divieto di “prassi gravemente inique”.

Tuttavia anche per quanto riguarda la liquidazione dei debiti pregressi, ancora non è stata completata la ricognizione, prevista entro il 15 settembre, dei debiti maturati entro il 31 dicembre 2012dalla Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.

“E’ fondamentale garantire alle nostre imprese la certezza dei pagamenti per i lavori eseguiti e il diritto a veder finalmente onorati i loro crediti”, ha dichiarato Arnaldo Redaelli, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia. “Avere la garanzia di un pagamento certo e sicuro è condizione prioritaria per un’impresa sana che voglia investire e contribuire alla ripresa economica del Paese”.

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