03 Marzo 2021
Superbonus: 52% interventi con superbonus subiscono ritardi burocratici
A febbraio 2020 si consolida la crescita della fiducia delle imprese delle costruzioni, con l’indice che ritorna sui livelli pre Covid-19. L’analisi dei dati congiunturali delle costruzioni sviluppata nel 11° report Covid-19 di Confartigianato pubblicato ieri evidenzia una fase di ripresa nel seconda parte del 2020, dove il trend dell’attività dell’edilizia ritorna in territorio positivo, dopo una primavera difficile. Tra giugno e dicembre 2020 la produzione nelle costruzioni aumenta del 3,6%, in linea con il +4,1% della Germania, mentre persiste nella seconda metà dell’anno una fase ciclica negativa per Francia (-5,8%) e Spagna (-8,8%). Il bilancio dell’anno della pandemia rimane pesante, con un calo del 7,6% della produzione nell’arco del 2020.
Sul tono della domanda nel secondo semestre del 2020 influisce, come evidenziato in una nostra precedente analisi, una elevata propensione delle famiglie ad effettuare manutenzione straordinaria della abitazione e l’introduzione del superbonus del 110%, ma la burocrazia potrebbe ridurre l’efficacia anticiclica dell’incentivo fiscale.
La burocrazia frena efficacia anticiclica del superbonus – I risultati della survey, condotta su oltre 2.400 micro e piccole imprese, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia e pubblicata nell’11° report Covid-19, evidenziano che il 23% delle micro e piccole imprese delle costruzioni ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del Superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori. Tra queste, il 52,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e il 42,5% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni. La quota di imprese che segnalano la mancata risposta degli uffici pubblici nei comuni con oltre 10 mila abitanti è del 71,6%, doppia rispetto al 36,9% rilevato nei comuni più piccoli, con meno di 10 mila abitanti.
A fronte di una ampia diffusione del lavoro a distanza della Pa durante la pandemia – oltre il 30% – una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal superbonus. Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà – rilevate nel 47,8% dei casi – di gestione dell’ asseverazione e del visto di conformità.
Nell’edilizia alta presenza di piccole imprese e produttività in crescita – Nel settore delle costruzioni operano 493 mila micro e piccole imprese (fino a 50 addetti) che danno lavoro a 1 milione 149 mila addetti, l’87,9% dell’occupazione dell’intero settore, con una elevata presenza dell’artigianato: 347 mila imprese artigiane delle costruzioni danno lavoro a 696 mila addetti, più della metà (53,2%) dell’occupazione del comparto.
Una diffusa presenza di piccola imprese si coniuga con il dinamismo della produttività. Nel 2019 la produttività del lavoro, misurata dal valore aggiunto a prezzi costanti per ora lavorata, ristagna nel totale dell’economia (-0,4%), mentre sale dell’1,5% nelle costruzioni. Anche nel più lungo periodo – tra il 2016 e il 2019 – la produttività del lavoro dell’edilizia sale del 3,5% a fronte di un +2,4% del manifatturiero, energia e utilities e un ristagno (-0,3%) nei servizi. La dinamica della produttività del comparto dell’edilizia e installazione di impianti rilevata in Italia è superiore di oltre due punti al +1,1% cumulato nel triennio nella media dell’Eurozona.