17 Giugno 2013

Slitta la Centrale Unica di Committenza per i piccoli Comuni

Tempo di rinvii. Dopo l’Avcpass, anche l’entrata in vigore della Centrale Unica di Committenza per i comuni fino a 5000 abitanti è stata posticipata al 31 dicembre 2013 da un emendamento al disegno di legge n. 576 di conversione del dl. 43/2013 sulle emergenze ambientali.  Il Ddl, approvato mercoledì scorso in Senato, è stato trasmesso all’altro ramo del Parlamento e attende ora il voto finale dell’Aula.

Il nuovo obbligo di affidamento per i piccoli Comuni, tuttavia, è diventato operativo già dal 1° aprile 2013 portando con sé incertezze interpretative e difficoltà alle imprese che operano con i comuni di minori dimensioni, con il rischio di una paralisi degli investimenti a livello locale.

Questa nuova proroga potrà essere dunque estremamente utile per dare tempo ai Comuni per prepararsi alla novità, confidando anche nella predisposizione di chiarimenti da parte dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici rispetto alle corrette modalità attuative. L’emendamento ha fatto invece salvi i bandi e gli avvisi di gara pubblicati a far data dal 1º aprile 2013 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Ricordiamo che la previsione di utilizzare un’unica centrale di committenza per l’acquisizione di lavori servizi e forniture per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, era stata prevista dall’art. 33 comma 3-bis del Codice degli Appalti e rinviata per ben due volte: la prima con la manovra Salva Italia di fine 2011 (Dl n. 201/2011), la seconda con il milleproroghe 2011 (Dl n. 216/2011).

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