20 Marzo 2013
Sblocco debiti PA: ANAEPA aderisce a manifestazione ANCI
La soluzione del problema dei debiti della Pubblica amministrazione rappresenta un’esigenza vitale per le imprese, soprattutto quelle medie e piccole, sempre più spesso costrette al fallimento per la restrizione del credito e per i mancati pagamenti.
Per tale motivo ANAEPA-Confartigianato ha deciso di aderire, a fianco alle altre sigle delle associazioni datoriali della filiera dell’edilizia, alla manifestazione indetta dall’ANCI per domani a Roma per chiedere al Governo e alle Istituzioni soluzioni urgenti e adeguate che consentano ai Comuni di spendere i soldi già disponibili e alle amministrazioni di saldare i propri debiti.
L’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) nei giorni scorsi aveva chiesto al Governo lo sblocco immediato di 9 miliardi per ridare ossigeno alle imprese; in mancanza di risposte concrete, i Comuni autorizzeranno i pagamenti violando inevitabilmente il patto di stabilità, usato di frequente per giustificare i ritardi di pagamento della PA.
Proprio sul tema dei vincoli del patto di stabilità e sui debiti pregressi delle amministrazioni pubbliche, è intervenuta anche la Commissione Europea aprendo la strada alla liquidazione dei pagamenti alle imprese. Una nota congiunta dei vicepresidenti della Commissione europea e commissari Ue agli Affari economici, Olli Rehn, e all’industria, Antonio Tajani, indica infatti che lo smaltimento dei debiti commerciali potrebbe rientrare tra i “fattori attenuanti” al di Patto Stabilità.
Bruxelles si detta pronta a collaborare con l’Italia per definire ed attuare un piano dirientro efficace dei debiti che interrompa la spirale negativa prodotta dai ritardi di pagamento che ha portato negli anni ad uno stock di 70 miliardi debiti. Diciannove i miliardi di credito vantati dalle sole imprese dell’edilizia, con un’attesa di circa otto mesi per ottenere il pagamento dei lavori eseguiti.
Nonostante lo scorso 16 marzo sia scaduto il termine per il recepimento della direttiva UE che impone di pagare i fornitori della PA entro 30 giorni per i contratti conclusi dal 1 gennaio 2013, resta secondo il Vicepresidente Tajani, il rischio di “comportamenti opportunistici” da parte della PA: i nuovi termini non possono essere un alibi per allungare il pagamento dei debiti pregressi della PA alle imprese. L’immissione di liquidità avrebbe effetti positivi sulla crescita e sugli investimenti delle imprese, riattivando un circuito virtuoso del credito e della domanda.