17 Settembre 2012

Ritardi di pagamento: ANAEPA scrive all’Anas

E’ di questi giorni la notizia che vede il Governo impegnato a recepire entro novembre la direttiva 2011/7/UE in materia di ritardi di pagamento, un problema particolarmente sentito da tutte le imprese, soprattutto da quelle di piccole dimensioni, così come sovente denunciato da ANAEPA-Confartigianato.
In attesa di tempi certi di pagamento, cresce il numero di aziende che si trovano in una forte crisi di liquidità e, al contempo, vantano crediti verso la PA. ANAEPA si è resa così interprete della situazione in cui versano numerose imprese artigiane delle costruzioni, messe in difficoltà dai forti rallentamenti nelle erogazioni da parte dell’Anas (controllata dal Ministero dell’Economia), che negli ultimi mesi non ha rispettato le scadenze di pagamento con le aziende appaltatrici e subappaltatrici.
Pertanto, il Presidente di ANAEPA, Arnaldo Redaelli, ha inviato una dura lettera indirizzata all’Amministratore Unico di ANAS S.p.A, Pietro Ciucci, per segnalare le condizioni drammatiche delle imprese dell’edilizia rappresentate, chiedendo di avviare un momento comune di riflessione sul problema. “Il grande lavoro che è stato fatto in questo periodo di esodo estivo – scrive il Presidente di ANAEPA- che ha permesso di garantire comunque un alto livello di sicurezza stradale per gli utenti è anche dovuto al lavoro di tutte quelle piccole e medie imprese che possono permettere alle imprese grandi e generaliste di poter agire con continuità e capacità specializzate o altamente specializzate mediante rapporti di subappalto.”
“E’ necessario – rimarca inoltre Redaelli – individuare insieme modalità per incentivare il criterio di aggiudicazione mediante l’offerta economicamente più vantaggiosa contenendo i fenomeni di offerte anomale e valorizzando anche la partecipazione delle piccole imprese”.
“Spero vivamente  – conclude Redaelli – che questa prima interlocuzione porti all’occasione di un incontro personale e alla possibilità di liberare risorse anche per le piccole imprese che rischiano seriamente di non poter più procedere con gli impegni assunti a grave danno per il sistema”.
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