26 Settembre 2011
Ritardati pagamenti, uno spiraglio per le imprese
In una fase di crisi economica come quella attuale, il problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione sta determinando conseguenze sempre più pesanti per piccole e medie imprese, che devono affrontare una crisi di liquidità sempre maggiore. Ma forse si sta aprendo uno spiraglio: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dlgs 149/2011 su premi e sanzioni, si riapre la partita dei crediti vantati nei confronti della P.A.
Se attuato, si tratta di un provvedimento che metterebbe in circolazione qualche decina di miliardi di euro per le pmi. La misura prevede, infatti, che entro 60 giorni dall’entrata in vigore del suddetto decreto attuativo, ovvero entro il 5 dicembre 2011, sia istituito un tavolo tecnico Governo-Regioni-Enti locali-banche: l’obiettivo è disciplinare la cessione alle banche dei crediti ed incentivare le agevolazioni per gli Enti Locali mediante forme di compensazione a livello regionale del Patto di Stabilità. Ciò nondimeno, occorrerà, tuttavia, verificare come opereranno concretamente i Comuni coinvolti.
Ogni anno le perdite stimate per i mancati pagamenti arrivino a toccare i 60-70 miliardi di euro. Le più penalizzate sono le imprese del settore edile con l’82% dei casi e con un ritardo medio segnalato dalle imprese di 114 giorni, ben oltre i due mesi e mezzo previsti dalla legge. La tempestività dei pagamenti della PA ai fornitori resta una questione di vitale importanza per le imprese, che in questa fase economica di sostanziale stagnazione, sono costrette a rivedere le proprie priorità. E’ fondamentale quindi che venga recepita quanto prima la direttiva sui ritardi di pagamento emanata da Bruxelles che fissa a 60 giorni il limite consentito, consentendo alle imprese di arginare la crisi di liquidità.