30 Agosto 2010

Ristrutturazioni, in forte crescita le richieste per il bonus del 36%

La crisi non concede tregua al comparto dell’edilizia, ma qualche nota positiva c’è. Nei primi sette mesi del 2010 sono pervenute all’Agenzia delle Entrate 282 mila richieste di detrazione fiscale del 36% delle spese per le ristrutturazioni edilizie, con un incremento del 21% in più rispetto all’anno precedente.

A maggio e giugno si è toccato il picco più alto di richieste del bonus fiscale: nel primo mese sono arrivate 52mila dichiarazioni, mentre il mese dopo sono state iniziate oltre 53mila ristrutturazioni, ovvero il 19% del totale del periodo gennaio-luglio. Tanto che la somma dei due mesi, 105mila, costituisce il 37% del totale di quest’anno, che, invece, rappresenta il 7% dell’ammontare complessivo (4,3 milioni di euro) di tutte le ristrutturazioni agevolate dal 1998 ad oggi. Secondo l’Agenzia delle Entrate, in crescita sopra la media nazionale, nel periodo dal gennaio al mese di luglio 2010, ci sono il Veneto con un balzo delle richieste del 17% e la Calabria (+14%).

L’agevolazione fiscale, introdotta nel 1997, prevede la possibilità di scontare sulle imposte da pagare il 36% delle spese sostenute, fino a un massimo di 48mila euro. La detrazione deve essere ripartita in 10 rate di pari importo.

Va, inoltre, ricordato che con la risoluzione n. 7/E del 12 febbraio, l’Agenzia delle Entrate ha esteso il bonus sulle ristrutturazioni anche ai lavori condominiali di manutenzione, restauro o risanamento eseguiti sulle parti comuni dell’edificio. Il compito presentare alle Entrate la documentazione per la richiesta della detrazione d’imposta del 36% spetta all’amministratore di condominio, che dal 1 luglio 2010 non deve più calcolare la ritenuta del 4% sui corrispettivi pagati per le ristrutturazioni, per evitare che le imprese che svolgono i lavori siano soggette ad una “doppia” trattenuta. Il D.L. n. 78 dello scorso 31 maggio ha, infatti, introdotto, al momento dell’accredito dei bonifici effettuati dai contribuenti in favore delle imprese edili per interventi di ristrutturazione o di risparmio energetico, l’obbligo per banche e Poste italiane di operare una ritenuta del 10% a titolo di acconto d’imposta.

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