01 Febbraio 2017

Rischio idrogeologico, nuovo indicatore per il riparto dei fondi

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2016 che approva i nuovi indicatori di assegnazione su base regionale delle risorse destinate ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Si tratta di un provvedimento di assoluta importanza nel quadro del contrasto al dissesto in tutto il territorio nazionale ed è volto a garantire un’equa ripartizione attraverso il ricorso a un indicatore calcolato tenendo conto della superficie territoriale e della popolazione residente di ciascuna regione. Ma non solo: oltre questi due parametri, l’indicatore è stato individuato sulla base dei dati Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) relativi a rischi di frane, alluvioni, erosione costiera e valanghe.

Nella classifica del rischio il valore più alto (9,5%) è della Lombardia, seguono l’Emilia Romagna con un indicatore pari a 7,8%, la Toscana con 7,7%, la Sicilia e il Piemonte con 7,6%. Un aspetto importante è che l’indicatore sarà oggetto di aggiornamento annuale sulla base degli eventuali cambiamenti dello scenario di rischio. Secondo i dati ufficiali dell’ultimo Rapporto ISPRA “Dissesto Idrogeologico in Italia”, che fornisce una conoscenza completa e attuale sulla pericolosità da frana, idraulica e di erosione costiera dell’intero territorio nazionale, l’88,3% dei comuni italiani è a rischio frane e/o alluvioni e il numero di persone residenti in aree a rischio frane e alluvioni (12% del totale) supera i 7 milioni, dei quali oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata.

In base alle percentuali calcolate dal provvedimento sarà possibile avviare le procedure di finanziamento del Fondo per la progettazione da 100 milioni di euro (secondo le modalità definite dal DPCM 14 luglio 2016), per progetti immediatamente cantierabili di mitigazione del rischio idrogeologico.

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