04 Novembre 2021

Ricostruzione post-sisma: nel 2021 ultimati quasi 1700 cantieri privati

Nuovi fondi per la riparazione e la ricostruzione delle abitazioni e degli immobili produttivi in Centro Italia dopo i terremoti di cinque anni fa. La Legge di Bilancio 2022 approvata il 28 scorso dal Consiglio dei Ministri, tra le varie misure, stanzia infatti 6 miliardi aggiuntivi per la ricostruzione privata, oltre a disporre la proroga a tutto il 2022 dello stato di emergenza in Centro Italia, con 200 milioni per l’assistenza alla popolazione, e della gestione commissariale.

Con le oltre 21 mila richieste di contributo presentate a tutt’oggi, per un valore di 6,1 miliardi di euro, e con 11 mila domande già approvate con la concessione di 3,1 miliardi, la somma stanziata in bilancio nel 2017 per la ricostruzione privata, 6 miliardi, era di fatto quasi tutta impegnata. Grazie alla Legge di Bilancio 2022, il totale delle somme messe a disposizione è pari a 12 miliardi di euro.

Gli ultimi dati sull’andamento della ricostruzione al 30 settembre scorso – diffusi dal Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini – confermano e consolidano l’accelerazione della ricostruzione privata, mentre si registrano progressi consistenti anche sul fronte delle opere pubbliche. Da gennaio a fine settembre le richieste di contributo presentate sono state 1.581, mentre quelle approvate oltre 4 mila (4.082), consentendo l’apertura di altrettanti cantieri (oltre un terzo di quelli aperti dall’avvio della ricostruzione) e la concessione di 1,5 miliardi di contributi. In questo stesso periodo i cantieri che hanno concluso i lavori sono stati 1.691. Al 30 settembre scorso si registravano 5.385 cantieri ultimati, rispetto agli 11 mila autorizzati ed aperti.

Gli importi effettivamente erogati nei primi nove mesi del 2021, sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, ammontano a 542 milioni di euro, cifra sensibilmente superiore a quella registrata nell’intero anno 2020, pari a 381 milioni di euro.

Tra giugno e settembre sono state presentate agli Uffici Speciali della Ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria 438 richieste di contributo di ricostruzione, a fronte delle 528 del trimestre precedente.

Le difficoltà del mercato dell’edilizia, la scarsità di imprese e di manodopera e l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, indotti anche dall’affermazione del Superbonus 110%, incidono dunque sull’andamento della ricostruzione privata nei territori colpiti dai terremoti del 2016-2017, che registra nel terzo trimestre 2021 una crescita più contenuta delle domande di contributo per gli immobili danneggiati, e delle richieste approvate.

Per avere un quadro preciso delle esigenze della ricostruzione, ai cittadini è stato dunque chiesto di prenotare il contributo con una comunicazione telematica alla Struttura, pena decadenza del contributo stesso. Alla scadenza del termine, il 30 settembre scorso (poi prorogato al 15 dicembre 2021), erano pervenute alla Struttura commissariale circa 27 mila manifestazioni di volontà, per la riparazione/ricostruzione di 37 mila edifici, con un costo dichiarato dai professionisti di 12,6 miliardi di euro. Gli edifici per i quali sono state presentate o prenotate le richieste di contributo – si legge nel Rapporto – sono 58 mila, per oltre 125 mila unità immobiliari complessive. Considerati i contributi richiesti con le domande già presentate (5,8 miliardi), le nuove esigenze emerse con la manifestazione di volontà, e tenendo conto di quelle che potranno pervenire entro il termine del 15 dicembre, il costo prevedibile della ricostruzione privata è di circa 20 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, la spesa erogata a fine settembre era salita a 468 milioni di euro, rispetto ai 253 di fine 2020: nei primi nove mesi del 2021 sono stati ultimati quasi 100 cantieri.

 

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