06 Ottobre 2016

Regolamento edilizio tipo in dirittura d’arrivo

Ultimi ritocchi al regolamento edilizio tipo, il principale strumento di semplificazione voluto dal Governo per sostituire le oltre 8mila norme comunali esistenti e rendere omogeni gli interventi edilizi. Lo schema di regolamento predisposto dal Ministero delle infrastrutture ha avuto il via libera della Conferenza unificata giovedì scorso. Ancora non ci sono tempi certi sull’adozione del decreto che, rispetto alla versione iniziale, consentirà in via transitoria alle Regioni di specificare e integrare le definizioni in maniera conforme alle disposizioni regionali vigenti. Dunque in contrasto con la ratio di uniformazione, non si parlerà più di Regolamento edilizio unico, uguale in tutta Italia e con poche variazioni, ma un regolamento tipo.

Entro 180 giorni dall’accordo le Regioni dovranno stabilire metodi, procedure e tempi per l’effettivo adeguamento da parte dei Comuni. Successivamente i Comuni avranno altri 180 giorni per adottare il nuovo regolamento edilizio. Il recepimento delle definizioni non comporterà la modifica delle previsioni dimensionali contenute negli strumenti urbanistici vigenti. L’accordo prevede comunque un’attività di monitoraggio sull’attuazione del regolamento edilizio tipo con cadenza almeno annuale, all’esito della quale si potrà procedere con ulteriori aggiornamenti.

Il Regolamento edilizio tipo si articola in due parti: una prima parte dedicata ai princìpi generali e una alle disposizioni regolamentari comunali. Tra i princìpi generali rientrano le definizioni dei parametri urbanistici ed edilizi, le definizioni degli interventi edilizi e delle destinazioni d’uso, il procedimento per il rilascio dei titoli abilitativi, la modulistica unificata completa di elaborati da allegare, i requisiti generali delle opere edilizie, cioè limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, le regole per gli immobili vincolati.

La seconda parte avrà per oggetto le norme comunali attinenti le procedure interne all’organizzazione, la qualità, sostenibilità delle opere realizzate, dei cantieri e requisiti tecnici complementari. In ogni caso, i Comuni dovranno osservare i principi di semplificazione, igiene pubblica, estetica, incremento della sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana.

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