19 Dicembre 2014
Rapporto congiunturale edilizia: imprese artigiane sempre più in sofferenza
E’ ancora crisi per il settore dell’edilizia: nel terzo trimestre del 2014 il numero di imprese artigiane delle costruzioni è pari a 409.222, con un calo del 3,2% rispetto allo stesso trimestre del 2013. In 5 anni hanno chiuso oltre 49 mila imprese artigiane edili. L’ultimo rapporto di ANAEPA-Confartigianato sulla situazione del comparto delle costruzioni, presentato nel corso dell’Assemblea di Confartigianato Edilizia del 13 dicembre 2014, conferma la difficile congiuntura economica che sta ancora colpendo duramente imprese e lavoratori delle costruzioni che dura da ben 7 anni.
In 6 anni l’occupazione del settore è crollata del 23% con meno 406.200 occupati e solo nell’ultimo anno i posti di lavoro persi sono quasi 60.000. Nel terzo trimestre la contrazione si attesta a – 3,7%. In discesa anche il valore aggiunto delle costruzioni che nel 2013 scende del 5,8% su base annua e la produzione, che nel periodo gennaio-settembre 2014 è calato del 6,9%. Dati negativi si sono registrati anche per i crediti erogati dalle banche: le imprese del settore costruzioni sono anche quelle che ‘soffrono’ maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari e tra giugno 2012 e settembre 2014 lo stock di credito è calato del 10,3% rispetto alla flessione del 4,6% registrata dal totale delle imprese.
Spunti positivi potrebbero arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Confartigianato valuta che nel terzo trimestre di quest’anno sono 2.337.541 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione, nonostante il loro numero sia sceso del 1% rispetto ad ottobre di un anno fa.
Il Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli, ha riferito di aver chiesto, insieme ai presidenti di ANCE, Cna Costruzioni e Ancpl (cooperative dell’edilizia), al presidente del Consiglio Matteo Renzi un incontro urgente per affrontare la crisi dell’edilizia e per chiedere maggiori risorse a partire da investimenti in opere pubbliche.