02 Ottobre 2025
35° anniversario EBC: Piccoli costruttori, grande impatto locale. Le microimprese al centro della riqualificazione energetica

Bruxelles, 2 ottobre 2025 — La Confederazione Europea dei Costruttori (EBC) ha concluso le celebrazioni per il suo 35° anniversario presso il Comitato Economico e Sociale Europeo con una conferenza di alto livello, durante la quale è stato presentato lo studio “Le microimprese edili dell’UE: verso gli obiettivi climatici del 2040” realizzato da Climact. Il messaggio condiviso da decisori politici, partner sociali e attori del mercato è stato chiaro: l’Europa potrà raggiungere i suoi obiettivi climatici solo se le imprese edili più piccole potranno contribuire pienamente.
Contesto dello studio: Le microimprese rappresentano il 94% delle aziende edili nell’UE, impiegano il 46% della forza lavoro del settore, ma generano solo il 31% del valore aggiunto—dimostrando che il loro potenziale è ancora inespresso. Quasi il 75% del patrimonio edilizio dell’UE è inefficiente dal punto di vista energetico, mentre il tasso di riqualificazione energetica è fermo all’1% annuo. Per raggiungere gli obiettivi del 2050, tale tasso dovrebbe salire al 3–4% annuo, pari a circa 23.000 abitazioni al giorno. Le ristrutturazioni profonde sono ancora rare; i volumi attuali sono insufficienti, evidenziando la necessità di aumentare sia gli interventi graduali che quelli completi.
Climact individua 4 fattori che stanno trasformando la struttura del mercato della riqualificazione residenziale:
- la crescente necessità di ristrutturazioni energetiche profonde;
- sportelli unici per sostenere e stimolare la crescita del mercato;
- soluzioni individuali e collettive per il riscaldamento, la ventilazione e la climatizzazione puliti, per abitazioni salubri;
- materiali ecologici e pratiche circolari.
Secondo lo studio, le microimprese edili possono contare su punti di forza chiave: competenze specialistiche; relazioni di fiducia con i clienti; agilità e flessibilità; radicamento locale. Tutti elementi cruciali per rimanere centrali e prosperare. Tuttavia, potrebbero dover adattare il proprio modello operativo, strutturando collaborazioni per aumentare la capacità produttiva conciliando artigianato e industrializzazione; adottando processi snelli focalizzati sul valore finale per il cliente e sulla replicabilità; e implementando soluzioni digitali semplici per una diffusione capillare e una facile partecipazione al mercato. Inoltre, per aumentare e qualificare la forza lavoro—una sfida storica del settore—le microimprese edili avranno bisogno di un supporto su misura per migliorare il reclutamento, l’accesso alla formazione e valorizzare lo spirito imprenditoriale.
I ricercatori evidenziano i seguenti strumenti pratici:
- combinazioni politiche prevedibili;
- finanziamenti accessibili per ristrutturazioni profonde e graduali;
- sportelli unici inclusivi per le microimprese;
- investimenti in competenze e salute e sicurezza sul lavoro;
- metodi industrializzati in sinergia con il valore artigianale.
L’eurodeputata Isabelle le Callennec (PPE, Francia) ha dichiarato: “Il ruolo centrale delle microimprese edili nella riqualificazione energetica europea è innegabile. Estendendo questa osservazione alle sfide dell’edilizia sostenibile e accessibile, attualmente prioritarie a Bruxelles, gli strumenti europei potrebbero offrire un reale sostegno ai comuni e alle piccole imprese locali. Dobbiamo lavorare insieme su questo fronte.”
L’eurodeputato Marcos Ros Sempere (S&D, Spagna) ha aggiunto: “Affrontare la crisi abitativa nell’UE deve essere una priorità nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, includendo la sfida della riqualificazione energetica. La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici è uno strumento potente che richiede sforzi finanziari da parte di attori pubblici e privati per permettere alle microimprese edili e ai loro lavoratori di raggiungere obiettivi ambiziosi.”
Con una sala gremita, che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea (DG Occupazione e DG Energia), organizzazioni datoriali, sindacati, proprietari immobiliari e architetti, oltre a numerose federazioni nazionali membri dell’EBC, il Presidente dell’EBC Jean-Christophe Repon ha concluso: “Oggi abbiamo posto un test semplice alla politica europea: se un’impresa da due a nove persone può accedere al mercato, ai finanziamenti e alla formazione di cui ha bisogno, l’Europa potrà aumentare e migliorare la riqualificazione su larga scala — con posti di lavoro di qualità in ogni comunità.”