10 Giugno 2011

ll mercato del Facility Management in Italia

Il boom del mercato del Facility Management in Italia: questo è il tema del convegno organizzato da ANAEPA – Confartigianato, d’intesa con CNA – Costruzioni, avvalendosi della prestigiosa collaborazione del CRESME, che si è svolto il 15 giugno a Roma, presso il Residence Ripetta, in via di Ripetta, 231.

Al centro dell’iniziativa la presentazione del Rapporto elaborato dal CRESME, a cura del direttore, Arch. Lorenzo Bellicini, che si è soffermato sugli aspetti peculiari del Facility Management e sulle sue potenzialità di sviluppo del settore delle costruzioni, mercato ormai assorbito da modelli di offerta che si basano sulla gestione dei servizi e non sui lavori.

Nella accezione oggi più comunemente utilizzata, per Facility Management, si intende, infatti, tutto ciò che afferisce alla manutenzione e gestione di edifici e i loro impianti. In sostanza, riguarda l’esternalizzazione di servizi ausiliari a soggetti d’offerta specializzati al fine di ridurre i costi del prodotto-servizio ed incrementare la redditività del core business aziendale. Il mercato del Facility Management nel complesso è cresciuto sia in termini economici che per numero di opportunità: il volume d’affari è aumentato del 49% passando dall’importo di 24 miliardi e 160 milioni nel 2007 ai 36 miliardi del 2010, mentre per le gare si passa da 23.706 pubblicazioni a 37.453 (+58%).
In apertura dei lavori è intervenuto il Presidente di ANAEPA, Arnaldo Redaelli: “I dati ci confermano che il Facilicity Management giocherà un ruolo ancora più importante nel futuro, quando si consoliderà la ripresa strutturale di lungo periodo del comparto dell’edilizia. Ora tocca a noi come Associazioni imprenditoriali comprendere le potenzialità di questa realtà e provare a individuare la possibilità di ottenere uno spazio tra i soggetti già protagonisti del F.M. (committenza – assuntori e fornitori delle prestazioni). Il nostro obiettivo allora, sarà quello di organizzarci, da un lato in una prospettiva di integrazione di filiera, dall’altro attraverso reti di piccole imprese, strumenti consortili e cooperativistici, che ci consentano di diventare partner nuovi e affidabili nel processo del F.M., potendo offrire, a nostra volta le caratteristiche di qualità, flessibilità e radicamento territoriale tipiche delle nostre imprese”.
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