15 Marzo 2021

Legambiente: il 29% degli edifici scolastici necessita di interventi urgenti

In sette anni concluso meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica, ben il 29% degli edifici necessita di interventi urgenti. A rivelarlo la XX edizione della ricerca annuale “Ecosistema Scuola” di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche. L’indagine restituisce una fotografia di quanto i Comuni investono in politiche volte a garantire la messa a norma e la sicurezza degli edifici scolastici ma anche in sostenibilità e buone pratiche.

I dati presentati da Legambiente rivelano che dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine. Numeri che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali, e che si possono tradurre anche con la differenza che intercorre tra l’importo stanziato per la realizzazione delle opere e la spesa effettiva. Per un importo totale stanziato di 3.359.614.000 euro, l’importo totale finanziato è di 2.416.370.000 euro e l’importo finanziato dei progetti avviati di 1.415.747.000 euro: passaggi in cui viene “perso” ogni volta circa un miliardo di euro.

Dall’indagine di Legambiente, svolta su un campione di 6.156 edifici che insistono nelle città capoluogo di provincia, risulta che circa il 58% delle scuole non ha certificazioni base come l’agibilità, più dell’87% è sotto la classe energetica C e sul 41,4% che sono in area sismica 1 e 2, solo poco più del 30% è costruito con la tecnica antisismica. Inoltre, risulta ancora la presenza di amianto non bonificato in ben 145 edifici frequentati ogni giorno da 28.500 studenti (gran parte concentrati al Nord) dei 6.156 oggetto d’indagine. Per quanto riguarda invece, la presenza di spazi educativi collettivi, la metà delle scuole non ha impianti per lo sport e solo circa il 55% ha la mensa.

Negli ultimi 5 anni gli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria sono stati il 51,9% e la media nazionale di interventi di manutenzione urgente delle scuole è del 29,2% con una spesa media per la manutenzione straordinaria per edificio di quasi 71mila euro: questa urgenza viene dichiarata dai capoluoghi del sud per il 31,5% degli edifici, con una spesa media per edificio di circa 41mila euro. Nelle isole, il 63% degli edifici necessitano di interventi urgenti e la spesa media per edificio per la manutenzione urgente si attesta sui 5.500 euro. La principale emergenza rimane per questi territori la messa in sicurezza degli edifici, che raggiunge un livello di allarme nelle isole, dove, nonostante oltre il 63% delle scuole sia in area sismica 1 e 2 (a fronte di una media nazionale del 41%), solo il 6,3% degli edifici risponde ai criteri della normativa antisismica (per una media nazionale del 30,8%). Anche sul fronte dell’efficientamento energetico servono interventi urgenti dal momento che mediamente solo il 15% degli edifici è stato oggetto di questo tipo di lavori.

Gran parte dei finanziamenti, si legge nel rapporto, vengono utilizzati per tipologie di interventi meno radicali quali la ristrutturazione edilizia e l’adeguamento normativo su edifici già esistenti e spesso vetusti, che ha riguardato 1 intervento su 3. Ancora troppo esigui sono, invece, gli interventi legati al miglioramento e adeguamento sismico, appena il 16%, così come quelli legati all’efficientamento energetico che ha riguardato solo l’11% e le nuove costruzioni che non raggiungono nemmeno la percentuale del 10%, quando spesso la soluzione più virtuosa per dare scuole più efficienti e sicure è procedere con la demolizione e ricostruzione.

A partire dai dati presenti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica, la Fondazione Agnelli ha quantificato in circa 200 miliardi le risorse necessarie per ristrutturare e rinnovare le scuole italiane; con le risorse previste dall’ultima versione del Recovery Plan per l’edilizia scolastica, che ammontano a soli 6,8 miliardi di euro, si potrà ambire alla realizzazione di ben 13 mila interventi.

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