26 Ottobre 2010

L’edilizia in piazza per costruire la ripresa

Grande successo per la manifestazione nazionale indetta dagli Stati Generali delle Costruzioni che si è svolta nella giornata di ieri 1 dicembre 2010 a Piazza Montecitorio. L’iniziativa ha visto la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali dell’intera filiera delle costruzioni con ANAEPA-Confartigianato in prima fila. Nel corso dell’evento è intervenuto il Presidente di ANAEPA-Confartigianato, Arnaldo Redaelli, che si è reso portavoce delle istanze degli artigiani dell’edilizia (v. allegato).

A seguito della manifestazione, una delegazione è stata ricevuta a palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e dal Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che hanno ascoltato le richieste del comparto edile, assicurando il loro impegno per il rilancio del settore, pur nel difficile scenario politico attuale.

A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l’evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle del mondo dell’edilizia per denunciare la crisi ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell’impresa e del lavoro, il settore è colpito da una crisi senza precedenti. Emerge un quadro di assoluta gravità: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in più di utilizzo di ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei comparti dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni, a cui si aggiunge il pesante danno causato dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione.

Nonostante il persistere della crisi, infatti, Governo e Parlamento anziché adottare una politica efficace a sostegno del settore, hanno aggravato il quadro generale attraverso interventi che si sono rilevati estremamente penalizzanti. Tra questi, ricordiamo la ritenuta del 10% sui bonifici di pagamento effettuati per le ristrutturazioni edilizie e per gli interventi sul risparmio energetico, che ha tolto ulteriore liquidità alle nostre imprese; le recenti norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari che, pur condivisibili in linea di principio, sono state varate senza alcuna attenzione per le esigenze delle piccole imprese.

E’ urgente, invece, riportare il settore delle costruzioni al centro dei programmi di rilancio dell’economia nazionale per uscire dalla crisi, utilizzando anche misure anticicliche, così come sta avvenendo nei maggiori Paesi europei.

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