11 Luglio 2014

La crisi dell’edilizia non si ferma. Tengono le ristrutturazioni

Un altro anno durissimo per il settore delle costruzioni: nell’ultimo anno il comparto ha perso oltre 76.000 posti di lavoro, pari a un calo del 4,8%, che dall’inizio della crisi diventano oltre 430mila occupati in meno. È il quadro emerso dal nuovo Rapporto sull’edilizia, «Più velocità alla ripresa» presentato venerdì scorso all’Assemblea di Anaepa-Confartigianato Edilizia e realizzato dall’Ufficio Studi Confederale.

In sei anni le costruzioni hanno registrato una caduta del valore aggiunto del 26,7% e ad aprile 2014 la produzione è del 43,1% inferiore rispetto al picco massimo pre crisi. Deboli segnali positivi dalle compravendite immobiliari che nel I trimestre 2014 salgono dell’1,6% su base annua: è il primo aumento dopo otto cali consecutivi osservati tra il I trimestre 2012 e il IV trimestre 2013.

Nel contesto di forte crisi della domanda nel settore delle Costruzioni, reggono soltanto gli  interventi per ristrutturazioni e per il risparmio energetico, grazie anche alle politiche di incentivazione fiscale ed è in  forte crescita il numero di coloro che hanno manifestato l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione: si stima che siano 2 milioni 850 i proprietari di immobili orientati ad effettuare un intervento di manutenzione.

“La crisi dell’edilizia non può più attendere! – ha dichiarato il presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli – La scelta di puntare sulla riqualificazione e sull’efficientamento energetico degli edifici anziché continuare a realizzare sempre e solo il nuovo, diventa una necessità strategica. Efficienza energetica, riqualificazione, messa in sicurezza sismica degli edifici e idrogeologica del territorio sono la strada giusta per la ripresa del settore edile, e non solo, che non deve essere però soffocata dai tagli a investimenti in opere pubbliche e dai ritardi nei tempi di pagamento. E’ da qui che dobbiamo ripartire per ridare fiato alla filiera delle costruzioni: dalla realizzazione di alloggi di edilizia sociale alla ristrutturazione dell’esistente anche con il supporto dei bonus fiscali che andrebbero stabilizzati, dalla realizzazione delle opere a livello locale al recupero dei centri storici e delle periferie, passando per la manutenzione di scuole e di edifici di pubblica utilità, senza trascurare oltre la messa in sicurezza del territorio”.

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