29 Aprile 2013

In arrivo anagrafe opere incompiute

È approdato in Gazzetta Ufficiale il regolamento che istituisce l’anagrafe delle opere rimaste incompiute. Previsto dal decreto Salva Italia (Dl 201/2011), il decreto 13 marzo 2013, n. 42 del ministero delle Infrastrutture, stabilisce le modalità di redazione dell’elenco-anagrafe nazionale delle opere pubbliche non completate, attraverso la stretta collaborazione di tutte le amministrazioni (statali e locali), al fine di garantire “un efficace monitoraggio della spesa pubblica destinata ad opere pubbliche”.

Il testo definisce, innanzitutto, l’opera incompiuta ogni opera pubblica che risulta non completata per una o più delle seguenti cause:

– mancanza di fondi;
– cause tecniche;
– sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
– fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto o di recesso dal contratto;
– mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore.

L’elenco anagrafe delle opere incompiute sarà istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e sarà ripartito in due sezioni, relative rispettivamente alle opere di interesse nazionale e opere di interesse regionale e degli enti locali. Per ogni opera devono essere indicate diverse informazioni tra le quali l’importo complessivo dell’intervento, la percentuale di avanzamento dei lavori rispetto all’ultimo progetto approvato, fonti di finanziamento, le cause di interruzione dei lavori, l’indicazione del possibile utilizzo dell’opera anche con destinazioni d’uso alternative a quella inizialmente prevista.

Pertanto, entro il 31 marzo di ciascun anno, le stazioni appaltanti, gli enti aggiudicatori e gli altri soggetti aggiudicatori, devono individuare le opere incompiute di rispettiva competenza e devono trasmettere la lista delle opere individuate al Ministero o alla regione interessata; entro il 30 giugno di ogni anno, le due sezioni dell’elenco devono essere pubblicate sul sito del ministero delle Infrastrutture e delle Regioni. Sulla base dei dati forniti Ministero, Regioni e Province autonome redigono una graduatoria nella quale le opere pubbliche incompiute sono catalogate in ordine di priorità, tenendo conto dello stato d’avanzamento raggiunto nella realizzazione dell’opera e di un possibile utilizzo dell’opera stessa.

“Sono centinaia le opere non ultimate sparse per l’Italia – ha dichiarato Arnaldo Redaelli, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia – Non solo rappresentano un grave esempio di cattiva gestione di risorse pubbliche, ma spesso deturpano e danneggiano il paesaggio. Avere un elenco accurato di tali opere permette di valutare come e quali strutture possono essere recuperate e dunque valorizzate garantendo un uso responsabile del patrimonio edilizio”.

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