04 Dicembre 2020
Edilizia e rigenerazione urbana nell’Agenda Semplificazione 2020-23
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri l’Agenda per la semplificazione per il periodo 2020-2023, che individua le linee di indirizzo e il programma di interventi prioritari di semplificazione per la ripresa a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. L’Agenda è stata predisposta sulla base di quanto previsto dal decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 (“Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”), convertito con la legge 11 settembre 2020, n. 120, (cosiddetto DL Semplificazioni).
L’Agenda prevede una serie di azioni di semplificazione condivise tra Governo, Regioni ed Enti locali: per ciascuna di esse, sono individuati in modo puntuale obiettivi, scadenze e risultati attesi e viene definito il cronoprogramma delle attività. Il programma di interventi è volto al perseguimento di obiettivi ben precisi:
- eliminazione sistematica dei vincoli burocratici alla ripresa;
- riduzione dei tempi e dei costi delle procedure per le attività di impresa e per i cittadini.
Tra le azioni programmate nell’ambito dell’Agenda, viene individuata la digitalizzazione, che rappresenta il prerequisito essenziale per migliorare l’accesso alle procedure amministrative e per garantirne una gestione efficace ed efficiente. In questo ambito sono ricompresi interventi finalizzati a telematizzare i servizi dello Sportello unico dell’edilizia (SUE) e integrarli con quelli dello Sportello unico delle attività produttive (SUAP), mediante un’azione coordinata di tutti i soggetti istituzionalmente interessati.
Lo Sportello unico, come è noto, è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 2001, quale punto di accesso unico per il privato per l’acquisizione di titoli edilizi e ufficio incaricato di curare, ove occorra, tutti i rapporti con le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in ordine all’intervento edilizio oggetto della richiesta. Particolare rilievo assume, a fronte delle criticità segnalate nell’attestazione dello stato legittimo, la digitalizzazione degli archivi.
Un altro gruppo di azioni riguarda poi il superamento gli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio, come la tutela ambientale e green economy, l’edilizia e rigenerazione urbana, la banda ultra larga e gli appalti.
In particolare, è ritenuto essenziale rimuovere gli ostacoli burocratici allo sviluppo della rigenerazione urbana per consentire significativi interventi sul patrimonio edilizio pubblico e privato esistente ed anche per migliorare le prestazioni energetiche, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la sicurezza antisismica degli edifici. Le misure di semplificazione sono indispensabili per rimettere in moto l’edilizia con positivi effetti sull’occupazione anche dei settori ad essa collegati (ceramica, legno, impiantistica, serramenti ecc.), senza aumentare il consumo del suolo e agevolando gli interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, demolizione e ricostruzione.
L’obiettivo delle semplificazioni in materia edilizia introdotte dal DL Semplificazioni è quello di promuovere, attraverso la rigenerazione urbana, la riduzione del consumo del suolo e, in particolare, la qualità del tessuto urbano, delle nostre periferie e delle aree più degradate del Paese.
L’azione prevede la promozione e il monitoraggio dell’attuazione delle nuove disposizioni e la definizione di ulteriori interventi di semplificazione anche di tipo normativo. Particolare attenzione sarà dedicata:
- alla predisposizione dello schema di decreto per la presentazione dell’agibilità senza lavori;
- alla istruttoria dei nuovi requisiti igienico-sanitari di carattere prestazionale degli edifici attesi da tempo;
- alla revisione (ove resa necessaria dalle recenti modifiche normative) e al completamento della modulistica.
Per quanto concerne gli appalti, lo “sblocco” degli investimenti pubblici, necessario alla ripartenza, presuppone la semplificazione e riduzione dei tempi delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti. Il DL Semplificazioni ha modificato la disciplina dei contratti pubblici introducendo, da un lato, misure permanenti per la riduzione dei tempi di stipula dei contratti e di realizzazione/gestione degli stessi e, dall’altro, misure temporanee finalizzate a imprimere una forte accelerazione agli investimenti nella fase di rilancio.
Ulteriori semplificazioni e riduzioni degli oneri amministrativi, sia per le stazioni appaltanti sia per gli operatori economici, in grado di determinare una significativa contrazione dei tempi di affidamento degli appalti, potranno derivare dall’adozione del regolamento unico di cui all’art. 216, comma 27-octies, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, il cui iter è in corso di svolgimento.
Per essere efficace, la semplificazione del quadro regolatorio richiede azioni di accompagnamento, a sostegno delle stazioni appaltanti, per fare sì che le nuove misure non restino “sulla carta”, ma modellino in modo effettivo e univoco i comportamenti amministrativi.
In questa ottica, l’intervento prevede due linee di attività:
- il rafforzamento delle attività di help desk già istituite presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in collaborazione con le Regioni e Province autonome/ITACA, anche attraverso il coinvolgimento dell’ANCI, finalizzato a fornire supporto tecnico e giuridico e assistenza di tipo operativo nell’applicazione delle nuove norme alle stazioni appaltanti;
- la realizzazione di un percorso finalizzato alla professionalizzazione delle stazioni appaltanti con azioni di formazione a aggiornamento continuo del personale che opera nel settore, anche sotto il profilo del project management.
Rafforzare le competenze e le conoscenze degli operatori pubblici ha, come indicato tra l’altro nella Raccomandazione C2017/6654 della Commissione europea, un impatto positivo sull’intera filiera economica e sociale di settore del nostro Paese e rappresenta la vera sfida in una prospettiva di sostegno alla crescita economica e al progresso dell’innovazione.