12 Marzo 2013
Edilizia: appello comune per debiti pregressi PA
“Europa ed Istituzioni non possono assistere passivamente al susseguirsi di imprese che chiudono. E’ necessario un riscontro concreto rispetto alla nostra richiesta di sblocco dei pagamenti”. Lo ha dichiarato il presidente di Anaepa, Arnaldo Redaelli, a seguito della firma di un appello comune al nuovo Governo da parte di tutte le associazioni datoriali della filiera dell’edilizia (Anaepa-Confartigianato, Ance, Cna Costruzioni, Fiae – Casartigiani, C.L.A.A.I., Alleanza delle Cooperative italiane, Aniem e Federcostruzioni) per predisporre un programma di pagamento dei debiti pregressi della PA.
Il debito della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese di costruzione ha raggiunto ormai i 19 miliardi di euro ed il ritardo medio nei pagamenti è di 8 mesi con punte di oltre 3 anni. La restituzione dei crediti è determinante per la sopravvivenza delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, operanti nel settore dei lavori pubblici e potrebbe creare i presupposti per rimettere in moto il mercato coinvolgendo tutta la filiera. Rispetto a tale criticità, tuttavia, la soluzione della certificazione dei crediti della Pubblica Amministrazione si sta rivelando inefficace perché ancora legata ai vincoli di finanza pubblica prestabiliti. Per questo motivo, è necessario definire un piano effettivo di pagamento dei debiti pregressi, da concordare con l’Unione Europea come misura una tantum, in modo che non incida sul pareggio di bilancio strutturale.
“La crisi di liquidità – aggiunge Redaelli – ha incrinato pesantemente la solidità delle imprese dell’edilizia. È evidente che questa situazione non potrà durare ancora a lungo. Se vogliamo evitare l’asfissia finanziaria delle nostre imprese, è prioritario che il Governo definisca con l’UE un piano d’azione incisivo partendo dalla revisione dei vincoli del Patto di stabilità”.