06 Ottobre 2010

Cigo in edilizia: discriminate le imprese artigiane

L’onda della crisi non sembra arrestarsi e la Cassa Integrazione ordinaria è un’àncora di salvezza per molte imprese. Ma non per quelle artigiane. Come è noto, il Ministero del Lavoro, in risposta all’interpello n. 26/2010 avanzato dai sindacati e dall’ANCE, ha equiparato, dopo 35 anni, l’edilizia al settore dell’industria per la durata della Cassa integrazione ordinaria (Cig), così da poter usufruire di 52 settimane senza bisogno di ripresa dell’attività. Con la normativa precedente, infatti, la Cig poteva durare solo 13 settimane con l’obbligo di ripresa dell’attività.

Sin da subito ANAEPA ha espresso forti critiche circa la mancata applicazione del suddetto criterio alle imprese artigiane del settore. In seguito alla richiesta di chiarimenti da parte di Confartigianato, il Ministero del Lavoro ha confermato l’interpretazione restrittiva comprendente le sole aziende edili industriali. Alla luce dell’orientamento ministeriale, al fine di superare tale iniqua discriminazione, ANAEPA sta affiancando la Confederazione in un’azione di lobbying parlamentare per ottenere il riconoscimento della possibilità di proroga della CIGO, senza ripresa dell’attività, anche per le imprese artigiane del comparto edile.
Relativamente al secondo quesito affrontato dall’interpello sulle modalità di calcolo delle sospensioni temporanee giornaliere dell’attività, anche per le imprese edili del settore artigiano si calcolano le singole giornate di sospensione con tutte le causali previste per la Cigo, comprese quelle relative ad eventi meteorologici.

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