09 Febbraio 2012
Certificazione energetica: solo per il 12,7% degli immobili in vendita
A partire da gennaio 2012 in tutti gli annunci di compravendita e affitto di immobili è obbligatoria l’indicazione della classe energetica e dell’indice di prestazione energetica (Ipe), così come stabilito dal “Decreto Rinnovabili” (Dlgs 28/2011). L’introduzione della classificazione energetica consente all’acquirente di sapere sin da subito quello che sarà il livello medio dei consumi dell’immobile e di valutare il suo peso sull’ambiente.
Tuttavia, a distanza di un mese dall’entrata in vigore delle normativa, secondo una rilevazione condotta da Immobiliare.it, su oltre 700.000 annunci, solo il 12,7% degli immobili in vendita o in locazione, è in possesso dell’Attestato di certificazione energetica (Ace). Tale certificazione ha una durata di 10 anni e può essere rilasciato solo da un tecnico abilitato con le spese a carico di chi cede l’immobile.
Dall’indagine emerge innanzitutto un diverso recepimento della normativa su base regionale: se nel nord-est la percentuale di inserzioni immobiliari dotati di certificazione energetica è del 18,9%, e nel Nord Ovest è del 15,6%, in Italia centrale si scende all’8,8% e in quella meridionale appena al 4% (3,8%, per l’esattezza). Tra le province, quelle con i livelli più elevati di certificazione sono Bolzano (25,6%) e Trento (22,0%), seguite a distanza da Milano (11,3%) e Torino (10,2%). Roma è ferma al 5,2%, mentre all’ultimo posto troviamo Palermo, che arriva allo 0,9%. Tale diversificazione nelle percentuali può essere ricondotta essenzialmente ad una diversa attuazione della norma a livello regionale in caso di mancato adempimento dell’obbligo: solo in Lombardia, ad esempio, sono previste sanzioni da 1.000 a 5.000 euro.
Ricordiamo che sono valide solo quelle inserzioni immobiliari che, oltre alla classe energetica, riportano anche l’indice di prestazione energetica dell’immobile, valore che si estrapola dall’attestato di certificazione energetica. Di conseguenza, tutti quegli annunci commerciali di vendita di unità immobiliari che, attraverso una procedura di autocertificazione, erano stati inclusi in maniera automatica nella classe G, la meno efficiente, non risultano completi (ancorché attualmente non sanzionati).