08 Aprile 2011

Affitti: parte l’opzione per la cedolare secca

E’ entrato ieri in vigore il decreto sul federalismo municipale (n.23 del 14 marzo 2011) che, tra le novità, introduce la tassa “secca” sulle locazioni. Al posto di IRPEF, addizionale comunale e regionale, imposta di registro e imposta di bollo, si potrà versare un’imposta sostitutiva per i contratti a canone libero pari al 21% del canone d’affitto, mentre per quelli concordati pari al 19%.

Il locatore, persona fisica, proprietario o titolare di diritto reale di godimento di unità immobiliari abitative locate può esercitare liberamente l’opzione per la nuova cedolare, relativamente a ciascun immobile ad uso abitativo locato per finalità abitative e relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione. Il locatore ha in ogni caso la possibilità di revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui questa è stata esercitata.

Per i contratti nuovi registrati a partire dalla data del 7 aprile 2011, l’opzione viene indicata in sede di registrazione del contratto; per i contratti in essere, invece, il locatore indicherà la scelta per la tassazione secca direttamente nella dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo (Unico o 730/2012). Fino al prossimo 6 giugno si potranno registrare i contratti di locazione i cui termini per l`adempimento scadono dal 7 aprile, decidendo se attivare il regime opzionale di tassazione.

Contestualmente, sempre nella giornata di ieri, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un provvedimento attuativo che disciplina le “modalità di esercizio dell’opzione per l’applicazione del regime della cedolare secca e le modalità di versamento dell’imposta”. (Vedi allegato).

Secondo ANAEPA-Confartigianato l’entrata in vigore della cedolare secca rappresenta indubbiamente una misura che potrà ridare ossigeno al comparto edile e favorire una maggiore trasparenza del mercato delle locazioni. L’applicazione di questo provvedimento dovrà, in ogni caso, essere valutata attentamente dai diretti interessati per appurarne l’effettiva convenienza rispetto all’attuale regime.

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