11 Novembre 2013

6000 campanili: tanti progetti, ma pochi i fondi stanziati

Sessanta giorni di tempo per inviare le domande. Ma già alla fine del primo giorno del click day, il 24 ottobre scorso, la casella di posta dell’ANCI si è riempita di oltre 3500 mail di richieste di contributo pubblico da parte dei Comuni nell’ambito del progetto “6000 campanili”. Si è così esaurito nel giro di poche ore il plafond di 150 milioni a disposizione da destinare al finanziamento di opere presentate dai piccoli comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

L’accettazione, fatta salva la verifica della congruità della documentazione presentata, verrà stabilità infatti, dall’ordine cronologico di arrivo delle richieste che non possono essere inferiori a 500.000 euro né superiori ad 1 milione.

Previsto dall’art. 18, comma 9, del dl 69/2013 (c.d. decreto del Fare), il Programma è reso operativo con la stipula dell’apposita convezione fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’Anci pubblicata in G.U. il 9 ottobre e le richieste da parte dei Comuni dovevano pervenire entro e non oltre 60 giorni dalla pubblicazione della stessa.

Sono ammissibili al finanziamento le seguenti tipologie di interventi: infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici (compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche), ovvero di realizzazione e manutenzione di reti (viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI), nonché di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio.

Piccole opere quindi ma che possono riqualificare in modo significativo le realtà dei territori interessati e rimettere in moto economie locali animate anche dalle piccole imprese dell’edilizia: si stima che gli interventi per i 6000 campanili portino circa 1.000-1.300 posti di lavoro e l’apertura nei primi mesi del prossimo anno di circa trecento cantieri.

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