07 Maggio 2020
Appalti, l’ANAC chiede il pagamento dei cantieri sospesi
Con la segnalazione 5/2020, inviata a Governo e Parlamento, l’ANAC ha formulato un’importante proposta di intervento normativo, condivisa anche dall’ANAEPA, suggerendo di prevedere “una specifica indicazione che consenta alle stazioni appaltanti di emettere lo Stato di avanzamento lavori anche in deroga alle disposizioni della documentazione di gara e del contratto, limitatamente alle prestazioni eseguite sino alla data di sospensione delle attività”.
In altri termini, l’Autorità chiede di sbloccare il pagamento dei lavori eseguiti dalle imprese che hanno subìto la sospensione dell’attività a causa dell’emergenza Coronavirus così da garantire loro una prima iniezione di liquidità.
Secondo la normativa vigente, infatti, non è prevista in corrispondenza della sospensione di un cantiere, l’emissione di uno Stato avanzamento lavori; mentre il vecchio Codice dei contratti era in parte diverso stabilendo che in «caso di sospensione dei lavori di durata superiore a quarantacinque giorni la stazione appaltante dispone comunque il pagamento in acconto degli importi maturati fino alla data di sospensione». Tale previsione sembra sarà riprodotta nel Regolamento unico del Codice dei contratti pubblici nell’ambito della disciplina inerente alla sospensione dei lavori, ancora in fase di redazione.
Nella particolare situazione di emergenza sanitaria che ha comportato la chiusura di tutti i cantieri in corso – si legge nel documento – una indicazione di tale portata che consenta alle Stazioni appaltanti di emettere lo Stato di avanzamento lavori anche in deroga alle disposizioni della documentazione di gara e del contratto, limitatamente alle prestazioni eseguite sino alla data di sospensione dei lavori a causa dell’epidemia in corso, potrebbe rappresentare uno strumento di aiuto particolarmente efficace per gli operatori economici per affrontare la carenza di liquidità connessa alla sospensione delle attività.