09 Febbraio 2017
Appalti, obbligatoria l’iscrizione alle white list
Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2017 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 novembre 2016 che introduce nuove regole per le white-list al fine di contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti. Il precedente decreto in materia del 2013, con cui sono stati istituiti gli elenchi delle imprese “pulite” o “white list” presso le Prefetture, aveva definito espressamente come volontaria l’iscrizione alle stesse per le imprese di alcune categorie a rischio. Da qui la necessità di un chiarimento del quadro normativo di riferimento che, da una parte, imponeva come obbligatorio l’utilizzo dell’elenco per le verifiche antimafia ma, dall’altro, non prevedeva in modo chiaro ed esplicito un corrispondente obbligo per le imprese e gli operatori economici di iscriversi nel medesimo, e anzi disciplinava l’iscrizione in termini volontari.
L’Autorità Anticorruzione ANAC, con la segnalazione n. 1 del 21 gennaio 2015, aveva affrontato tale contrasto normativo esortando il legislatore a sciogliere il nodo e a fissare l’obbligo in maniera esplicita.
D’ora in poi, invece, l’approvazione o l’autorizzazione di contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici, è subordinata all’iscrizione dell’impresa alle white list (che potrà sostituire la documentazione antimafia, comunicazione e informativa).
L’obbligo di consultazione delle white list riguarda l’affidamento delle attività, indipendentemente dal loro valore, elencate al comma 53 art. della legge anticorruzione (legge 190/2012), vale a dire per: trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura di ferro lavorato; noli a caldo; autotrasporti per conto di terzi; guardianìa dei cantieri.