02 Novembre 2016
Ape social, pensione anticipata anche per i lavoratori edili
L’ultima bozza della legge di Bilancio conferma una novità che il settore dell’edilizia aspettava da tempo: dal primo maggio del 2017 anche i lavoratori edili potranno andare in pensione a 63 anni con un anticipo fino a 3 anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia. La misura contenuta nel provvedimento per adesso arriverà fino al 31 dicembre del 2018.
Ad alcune categorie, si legge nel testo, al compimento “del requisito anagrafico dei 63 anni”, viene riconosciuta “un’indennità per una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e il conseguimento dell’età anagrafica per l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia”.
Con l’Ape social determinate categorie di lavoratori potranno beneficiare dell’anticipo pensionistico senza oneri aggiuntivi, grazie ad appositi bonus fiscali e trasferimenti monetari. La bozza individua le undici categorie di attività considerate come usuranti che godranno dell’uscita anticipata dal mercato del lavoro a costo zero per il contribuente: in prima linea rientreranno, infatti, gli operai dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, i conduttori di gru e di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni.
Per poter accedere all’anticipo pensionistico, dovranno però essere rispettati alcuni requisiti: il lavoro usurante: dovrà essere stato svolto da almeno sei anni con il versamento totale di contributi pari a trentasei anni. Gli anni di contributi scendono a trenta per chi è rimasto disoccupato e non abbia più possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. L’Ape social non potrà in ogni caso superare i 1.500 euro lordi mensili.