20 Aprile 2015
Prevenzione rischio sismico: pochi i fondi stanziati
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 83 del 10 aprile 2015) il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che autorizza il pagamento alle Regioni di 185 milioni di euro del Fondo per la prevenzione del rischio sismico. Il provvedimento, recante “Attuazione dell’articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 – Erogazione dei fondi alle regioni, per la prevenzione del rischio sismico per l’annualità 2013 – Cap.703 – € 185.072.275,49, è destinato a finanziare interventi di rafforzamento locale, miglioramento sismico, ricostruzione e demolizione di edifici privati e pubblici. Tale stanziamento sarà erogato a favore delle regioni assegnatarie secondo il piano di ripartizione di cui al decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile rep. n. 2983 del 4 agosto 2014, e riportato in allegato.
L’articolo 11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009 prevede che siano finanziati interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale, grazie ad un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Tuttavia la cifra complessiva, pur se cospicua rispetto al passato, rappresenta solo una minima percentuale, forse inferiore all’1%, del fabbisogno che necessario per il completo adeguamento sismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private, e delle opere infrastrutturali strategiche.
“Sebbene questo Governo stia mostrando segnali di attenzione per la prevenzione del rischio sismico e del dissesto idrogeologico – ha commentato il Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli – questi non sono né sufficienti e né coerenti con l’urgenza di messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio, a cominciare dagli edifici scolastici. Piccole risorse, che reputiamo ancora inadeguate per garantire la sicurezza dei cittadini. Occorre ragionare su politiche che sostengano la qualità e la sicurezza del costruito, con il duplice effetto di creare un circuito virtuoso di commesse per l’intero indotto edile e di far ripartire il comparto delle costruzioni”. “Da parte nostra – prosegue Redaelli – continueremo nell’opera di sensibilizzazione e divulgazione sia sulla cultura della prevenzione che sulla necessità che la messa in sicurezza e l’adeguamento antisismico degli edifici debbano essere uno degli obiettivi prioritari di questo Paese, ma per farlo servono le risorse adeguate”.