17 Gennaio 2014
Riforma appalti UE: favorire le piccole imprese
Suddivisione degli appalti in lotti, disposizioni più severe in materia di subappalto, pagamento diretto dei subappaltatori e metodi di partecipazione semplificati per favorire la partecipazione alle gare di piccole e medie imprese. Queste sono alcune delle principali novità della direttiva approvata ieri dal Parlamento Europeo in prima lettura, che modifica le norme attuali sugli appalti pubblici comunitari: gli Stati membri avranno 24 mesi per il recepimento nel diritto nazionale a partire dall’entrata in vigore delle direttive (20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale). Alcune disposizioni non sono giuridicamente vincolanti, ma la loro inclusione in un testo legislativo europeo per la prima volta crea la possibilità di ulteriori sviluppi su tale argomento.
Numerose le previsioni della nuova legislazione che potranno produrre effetti positivi per l’accesso delle PMI agli appalti pubblici e la riduzione del carico burocratico. La procedura di gara per le imprese, ad esempio, sarà più semplice, grazie a un “documento unico europeo di gara” standard, basato sull’autocertificazione come prova documentale preliminare per dimostrare l’adempimento dei criteri di qualificazione. Solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale. La Commissione stima che l’onere amministrativo per le imprese sarà ridotto di oltre l’80%.
Nell’assegnazione degli appalti si evidenzia una netta propensione per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, puntando quindi a garantire una qualità e un rapporto qualità-prezzo migliori e quindi la possibilità di una concorrenza effettiva.
Per agevolare l’accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici, le nuove norme incoraggiano altresì anche la suddivisione dei contratti in lotti che può meglio corrispondere alla capacità produttiva delle piccole imprese, sia per la maggiore corrispondenza al settore di specializzazione delle PMI. Qualora il contratto non venga suddiviso in lotti di dimensioni più piccole, l’amministrazione aggiudicatrice sarà tenuta da dare motivazione della decisione presa.
In materia di subappalto, per combattere il dumping sociale e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati, le nuove leggi comprendono disposizioni più severe sulle “offerte anormalmente basse“. Conseguentemente, i contraenti che non rispettano la normativa UE sul lavoro potranno essere esclusi dalla presentazione di offerte.
Tra le innovazioni, figura infine, la possibilità per gli Stati membri di prevedere il pagamento diretto dei subappaltatori per le prestazioni affidate, da parte dell’autorità aggiudicatrice consentendo ai subappaltatori di proteggersi efficacemente dal rischio di mancato pagamento.