26 Novembre 2012
Appalti pubblici, crollano i piccoli lavori
Meno gare per piccole e medie imprese. Con l’innalzamento della soglia della procedura negoziata da 500 mila euro a un milione (previsto dal cosiddetto Decreto Sviluppo, DL 13 maggio 2011, n. 70, convertito in legge dalla legge 12 luglio 2011, n. 106), gli importi per gli appalti di minori dimensioni sono diminuiti del 30% circa.
Secondo i dati di Cresme Europa Servizi, infatti dal luglio 2011 al giugno 2012 sono 10.664 i bandi fino a un milione di euro, per un totale di 2,674 miliardi, a fronte dei 12.719 bandi per un totale di 3,806 miliardi tra luglio 2010 e giugno 2011, con una perdita del 16,2% delle gare.
Dati ancora più allarmanti se si guarda alle gare tra 500mila e un milione di euro, cha hanno fatto registrare una perdita rispetto ai dodici mesi precedenti del 40,3% per la quantità di bandi e del 41,1% per l’importo delle opere. Inoltre, anche il valore complessivo delle opere assegnate conferma il trend negativo dei piccoli lavori, con una diminuzione del 9,6 per cento.
“La crisi che ha colpito il settore delle costruzioni coinvolge sia l’edilizia privata che gli appalti pubblici” – ha commentato Arnaldo Redaelli, Presidente di ANAEPA-Confartigianato. “Non possiamo permettere che il mercato dei piccoli appalti venga azzerato: occorrono soluzioni urgenti con politiche finalizzate alla rigenerazione delle nostre città, anche attraverso finanziamenti di piccole opere pubbliche. La manutenzione e la riqualificazione del patrimonio edilizio possono dare un forte contributo per superare la crisi”.