08 Novembre 2010
Tracciabilità dei pagamenti, decreto-legge non risolutivo
E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì scorso un decreto legge in materia di sicurezza contenente alcune disposizioni attuative ed interpretative della legge antimafia n. 136/2010 sulla tracciabilità dei pagamenti per i contratti pubblici. In particolare, viene confermata la tracciabilità per i contratti stipulati dopo l’entrata in vigore della legge ed i relativi subappalti, ovvero dal 7 settembre in poi. I contratti sottoscritti, invece, precedentemente a quella data ed i relativi subcontratti devono essere adeguati alle disposizioni della legge 136/2010 entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa, quindi entro l’8 marzo 2011.
Un importante chiarimento arriva anche per quanto concerne il “conto corrente dedicato”: viene precisato che è possibile utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali per operazioni finanziarie relative a più commesse pubbliche a condizione che per ciascuna commessa siano comunicati gli estremi identificativi dei conti correnti stessi. E’ consentita, inoltre, l’adozione di altri mezzi di pagamento, oltre il bonifico, purché siano idonei a garantire la tracciabilità dei pagamenti.
Tra le disposizioni modificative, è previsto che nello strumento di pagamento sia riportato il codice identificativo di gara (CIG) attribuito dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, mentre il CUP (codice unico di progetto) sono nei casi di finanziamento pubblico.
E’ bene precisare che il testo del decreto è stato approvato «salvo intese», il che significa che potrebbero essere apportate ulteriori modifiche nella fase successiva di avvio dei tavoli tecnici tra Ministeri interessati per accordarsi su una formulazione che verrà poi presentata in Parlamento.
ANAEPA-Confartigianato, sin dall’entrata in vigore della normativa, ha sempre ribadito la necessità di chiarimenti riguardo le modalità applicative della legge al fine di permettere alle imprese e alle stazioni appaltanti di attuare gli adempimenti richiesti ed evitare il blocco dei pagamenti da parte della PA alle imprese. Restando, tuttavia, in sospeso diversi aspetti, tra cui la questione dei cartellini di cui all’art. 5 della legge, ANAEPA auspica una Circolare esplicativa da parte dell’Autorità di vigilanza per chiarire i nodi irrisolti.