21 Luglio 2010
Operativa la ritenuta d’acconto del 10%: grave la situazione per le imprese del settore
Dal 1° luglio è entrata in vigore la ritenuta del 10% sulle detrazioni del 36% (per il recupero edilizio delle abitazioni), o del 55% (per la riqualificazione energetica degli edifici), che le Banche e le Poste Italiane S.p.A. devono effettuare all’atto dell’accredito dei bonifici di pagamento delle spese agevolate, così come previsto dall’art. 25 del Decreto Legge 78/2010. Un provvedimento che di fatto si traduce in una riduzione di liquidità per le imprese, già fortemente provate dall’attuale congiuntura economica e dalla crescente difficoltà di accesso al credito.
“Siamo pienamente d’accordo con la necessità di una lotta efficace contro il lavoro nero e l’evasione fiscale – dicono i Presidenti delle categorie dell’edilizia ed impiantistica Confartigianato – ma questo provvedimento ci sembra poco risolutivo e, al contrario, penalizza le imprese regolari, quelle che fatturano sistematicamente i loro lavori e pagano le tasse. La ritenuta del 10% sulle fatture riduce la liquidità delle imprese in una fase di crisi acuta, che, tra l’altro, ha provocato una crescente difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese del settore”.
“Si aggiunga – continuano – che con questa norma si istituisce, con un’evidente forzatura, un’ulteriore anticipazione del prelievo fiscale su di un reddito per cui già sono versati degli acconti d’imposta e che, tra l’altro, viene applicata sul ricavo anziché sul reddito, determinando, quindi, delle sicure situazioni di credito fiscale. Tutto questo senza apportare alcun contributo effettivo alla lotta all’evasione fiscale”.
L’amministrazione finanziaria – sottolinea Anaepa-Confartigianato – ha già infatti tutti gli elementi per eseguire i controlli incrociando le informazioni inviate, in ogni caso, dai cittadini per ottenere tali agevolazioni.
In tema di lotta all’evasione, le associazioni artigiane evidenziano che l’introduzione dell’incentivo fiscale su ristrutturazioni e manutenzioni si è rivelata una delle poche misure realmente efficaci nel far emergere aree di lavoro nero o irregolare. Gli incentivi vanno perciò mantenuti e potenziati: pertanto tali provvedimenti, che rischiano di ridurne la portata, devono essere valutati con attenzione. Nella crisi che le imprese stanno affrontando, quelli delle manutenzioni e ristrutturazioni e degli interventi per l’efficienza energetica, sono tra gli unici mercati che stanno ancora tenendo.
“Per questo – concludono le associazioni degli edili e degli impiantisti di Anaepa – Confartigianato – chiediamo la stabilizzazione degli incentivi del 55% sul risparmio energetico in scadenza il 31 dicembre 2010. Sarebbe grave se dal prossimo anno dovessero saltare: sarebbe non solo un danno per le imprese, ma un rischio di arretramento per quanto di positivo è stato realizzato in questi anni nel campo della sostenibilità e dell’efficienza energetica”.
Grazie alla mobilitazione di Rete Imprese Italia, su segnalazione anche di Anaepa Confartigianato, sono stati presentati in Senato alcuni emendamenti all’art. 25, di cui 4 soppressivi per eliminare la ritenuta d’acconto del 10% sui bonifici bancari o postali effettuati dai clienti a favore degli artigiani che hanno effettuato interventi di ristrutturazione edilizie (firmatari dell’emendamento: Thaler, Pinzger, Peterlini del Gruppo delle Autonomie, Tancredi, Costa del PDL, Marcatali, Fioroni, Barbolini del PD) e 3 di modifica per ridurre dal 10 al 4% la suddetta ritenuta (firmatari dell’emendamento: Thaler, Pinzger, Peterlini del Gruppo delle Autonomie, Tancredi del PDL, Marcatali, Fioroni, Barbolini del PD).
Aggiornamento del 15/07/2010 – A seguito dell’apposizione del voto di fiducia da parte del Governo, gli emendamenti presentati alla manovra sono stati dichiarati tutti decaduti. Il provvedimento è ora all’esame della Camera: vista la scadenza imminente della conversione del decreto, che dovrà avvenire entro la fine del mese, anche in questo ramo del Parlamento si prevede il voto di fiducia.