05 Marzo 2010

Rapporto Anaepa sulle costruzioni: sempre più abusivi in cantiere

I dati, elaborati sulla base delle più recenti rilevazioni l’Istat sul fenomeno del sommerso, emergono dal Rapporto “Costruttori di sviluppo” realizzato dall’Ufficio studi Confartigianato per l’Anaepa, l’Associazione delle imprese edili di Confartigianato.

Le imprese edili subiscono la concorrenza sleale di oltre 123.000 operatori irregolari che a loro volta danno lavoro ad almeno 160.500 dipendenti in nero. Tra il 1991 e il 2005 le ditte ‘fantasma’ in edilizia sono aumentate di 23.300 unita (+ 23,3%). Soltanto tra il 2004 e il 2005 il loro numero è aumento dell’8,5%. Il Mezzogiorno detiene il primato negativo per il tasso di irregolarità nell’edilizia: 22,3%, a fronte del 9,6% nelle regioni del centro Italia, del 6,4% nel Nord Ovest e del 3,5% nel Nord Est.

Al primo posto nella classifica regionale per percentuale di lavoro irregolare in edilizia c’è la Calabria, con il 44,3%. Seguono la Sicilia, con il 30,1%, il Molise, 20%, la Basilicata, 19,6%, e l’Abruzzo, con una quota pari al 18,4%.

Gli irregolari sono praticamente inesistenti, invece, in Emilia Romagna, dove la percentuale di incidenza degli abusivi si ferma appena all’1,2%. Ottimo anche l’andamento delle imprese marchigiane, 2%, di quelle della Valle d’Aosta, 2,3%, e del Piemonte, 2,9%.

Proprio per combattere l’abusivismo in edilizia, Anaepa Confartigianato ha sollecitato la presentazione di una proposta di legge che stabilisca precisi requisiti per poter svolgere l’attività di imprenditore edile.

“Costruttori qualificati significa cantieri sicuri. Riteniamo indispensabile – spiega il Presidente di Anaepa Arnaldo Redaelli – un provvedimento che, attraverso la qualificazione degli imprenditori, garantisca trasparenza del mercato e tuteli i lavoratori e i consumatori. La proposta di legge ha infatti un obiettivo fondamentale: combattere il fenomeno degli operatori improvvisati, degli abusivi e dei doppiolavoristi che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori, fanno concorrenza sleale alle imprese regolari, sottraggono gettito alle casse dello Stato, rendono un cattivo servizio ai consumatori”.
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