28 Settembre 2021
Appalti pubblici: i dati ANAC del primo quadrimestre 2021
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha diffuso nei giorni scorsi il report sui contratti pubblici relativo al primo quadrimestre 2021, redatto sulla base dei dati contenuti nella Banca Unica Nazionale aggiornati alla fine del mese di agosto 2021. I dati fanno riferimento alle procedure di affidamento perfezionate (superiori a 40.000 euro), per cui è stato pubblicato un bando o è stata manifestata la volontà di affidare l’appalto.
Rispetto al quadrimestre settembre-dicembre 2020, si rileva una diminuzione per la componente dei lavori “ordinari” di 5,3 miliardi di euro pari al circa il 41% e una diminuzione per la componente dei lavori “speciali” di circa 9,7 miliardi di euro pari al 77%. Nel quadrimestre gennaio – aprile 2020 vi è inoltre una diminuzione significativa di appalti e relativi importi dovuta all’emergenza Covid-19.
Rispetto al quadrimestre dell’anno precedente, si registra un incremento delle procedure del 49% in termini di importi, mentre in termini di numerosità si evidenzia un aumento di circa 34%. In particolare, si osserva un consistente aumento del valore complessivo per le forniture per oltre l’85%, con particolare riferimento alle forniture dei settori speciali, in cui ben circa 2,4 miliardi di euro corrispondono a due appalti indicativi nell’ambito del settore dell’energia elettrica.
L’analisi comparata per procedura di scelta del contraente mostra un considerevole incremento, in termini di importo, per le procedure ristrette sia nei settori ordinari sia in quelli speciali, nonché un aumento delle procedure negoziate previa pubblicazione del bando nel settore ordinario. Mentre, in termini di numerosità, si osserva una significativa crescita sia delle procedure ristrette sia degli affidamenti diretti. Infine, si segnala che, a livello di importo le procedure aperte e ristrette rappresentano ben il 71% circa rispetto al totale degli appalti, mentre le procedure negoziate con o senza previa pubblicazione del bando e agli affidamenti diretti rappresentano circa il 29%. La situazione si capovolge a livello di numerosità delle procedure, dove le procedure aperte e ristrette rappresentano il 29% circa degli appalti, mentre le procedure negoziate con o senza previa pubblicazione del bando e agli affidamenti diretti il 71% circa.
Nella seconda parte del report si prendono in esame gli appalti esperiti dai 745 Comuni con una popolazione di oltre 15.000 abitanti. Complessivamente, nel quadrimestre gennaio-aprile 2021, i 745 Comuni hanno espletato quasi 6.000 procedure di affidamento per un valore di circa 7 miliardi di euro. Dall’analisi ANAC si osserva immediatamente che, mentre il peso del numero degli appalti è distribuito in modo non particolarmente anomalo rispetto a quello della popolazione, in termini di importo ben il 43,4% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati dai Comuni della Lombardia (oltre 3 miliardi di euro), mentre il 16,6% (circa 1,17 miliardi) dai Comuni del Lazio. A tal riguardo occorre specificare che sulla quota rappresentata dai comuni lombardi un peso rilevante è costituito da un affidamento, da parte del Comune di Milano, del servizio di gestione rifiuti urbani con ridotto impatto ambientale, di valore pari a circa 2,4 miliardi di euro; sulla quota rappresentata dai comuni del Lazio, incidono in modo tangibile le gare espletate da Roma Capitale, complessivamente 1,04 miliardi di euro (di cui, in particolare, circa 710 milioni di euro si riferiscono all’affidamento del servizio di ristorazione scolastica ed oltre 160 milioni ad una gara espletata nell’ambito del settore stradale).
Scarica il Rapporto contratti pubblici Anac, I quadrimestre 2021