14 Settembre 2021
Sisma 2016: nuova ordinanza su caro materiali
Continua l’escalation dei prezzi e la scarsità delle materie prime mettendo a dura prova la tenuta del comparto dell’edilizia, ma un segnale di incoraggiamento arriva per i cantieri del Centro Italia impegnati nella ricostruzione post sisma 2016: dal 10 settembre scorso è entrata in vigore l’Ordinanza del Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, avv. Giovanni Legnini, che aumenta il contributo concesso ai cittadini per la riparazione degli edifici danneggiati dal terremoto alla luce del forte rincaro di alcuni materiali edilizi e introduce diverse altre norme a sostegno delle imprese che operano nel cratere.
Con l’Ordinanza, in attesa di una revisione più puntuale del prezzario, viene previsto un incremento dei contributi del 6% per la riparazione delle abitazioni e dell’11% per il ripristino degli immobili produttivi, sulla base dell’indice Istat dei prezzi.
Nel testo sono contenute inoltre misure destinate a favorire e sostenere le imprese del cratere che hanno subito danni con il terremoto e quelle che sono attive nella ricostruzione, anche attraverso l’accelerazione dei pagamenti sulle lavorazioni eseguite, e ulteriori semplificazioni per i cittadini e i loro tecnici.
Per tener conto delle difficoltà del mercato si prevede ad esempio la possibilità, per i proprietari e i loro tecnici, di indicare l’impresa incaricata dei lavori fino a due mesi dopo la concessione del contributo.
Tra le misure a favore delle imprese, la semplificazione dei pagamenti spettanti alle ditte costruttrici sulla base degli stati di avanzamento che verranno asseverati dal direttore dei lavori, ma anche la possibilità di elevare al 50% la quota di lavori in subappalto ed una revisione dei requisiti richiesti alle imprese per partecipare agli appalti, misure che puntano ad ampliare l’offerta degli operatori economici sul mercato. Si prevedono altresì nuove regole, più semplici, per il rimborso dei beni strumentali danneggiati dal sisma e per le delocalizzazioni che si rendono necessarie per effettuare i lavori di ripristino o ricostruzione degli immobili che le ospitano, mentre viene sospeso l’obbligo di demolizione delle strutture temporanee nel momento in cui viene riacquisita, dopo i lavori, l’agibilità degli immobili originari.
I ritocchi del 6% e dell’11% per gli immobili residenziali e produttivi si applicano al costo parametrico convenzionale (calcolato a metro quadro in base allo stato di danno), mentre per la sola edilizia residenziale si prevede un incremento del 6% delle voci del prezziario, in attesa di una sua revisione.
Gli aumenti del contributo scattano da oggi per tutte le nuove domande, per quelle già presentate, ma non ancora giunte alla conclusione del procedimento, e vengono riconosciuti anche per i cantieri già aperti, per le lavorazioni effettuate a partire dal primo gennaio di quest’anno, nella misura che sarà stabilita da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili.
Per le nuove domande i progettisti potranno inoltre scegliere di avvalersi, in alternativa al prezzario Sisma maggiorato, del prezzario regionale di riferimento e, per le voci non contemplate, dei prezziari regionali delle altre regioni del cratere. L’aumento del contributo si applicherà anche ai cantieri già avviati, molti dei quali oggi si trovano in difficoltà. Per le domande di ricostruzione privata in corso di esame per le quali non risulti ancora decretato il contributo, è possibile applicare le nuove disposizioni facendone richiesta entro il termine di 30 giorni dall’entrata in vigore della presente ordinanza.