16 Giugno 2021
Rifiuti speciali: il 45,5% da settore costruzioni
È stata pubblicata la ventesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che ogni anno fornisce un quadro di informazioni oggettivo e puntuale sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. I dati diffusi sono riferiti all’anno 2019 e consentono di avere una fotografia completa della situazione pre-pandemia utile ai fini della programmazione della ripartenza del Paese anche media il Pnrr.
Nel 2019, la produzione nazionale dei rifiuti speciali si attesta a quasi 154 milioni di tonnellate e il 45,5% è costituito dai rifiuti speciali provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni (oltre 70 milioni di tonnellate). Tra il 2018 e il 2019 si rileva un aumento nella produzione totale di rifiuti speciali, pari al 7,3%, corrispondente a circa 10,5 milioni di tonnellate. L’incremento registrato è quasi del tutto imputabile, in termini quantitativi, ai rifiuti non pericolosi, e in particolare a quelli da operazioni di costruzione e demolizione che aumentano del 14,2%, pari a oltre 8,5 milioni di tonnellate. Relativamente alla produzione dei soli rifiuti speciali non pericolosi, l’analisi rileva come i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione costituiscano il 47,5% della produzione totale.
Cresce l’attività di riciclo: si recupera materia dal 69% dei rifiuti avviati a gestione, solo il 7,3% è smaltito in discarica. Il recupero è molto efficiente soprattutto sui materiali da demolizione e costruzione, per i quali l’Italia con un 78,1% si attesta sopra l’obiettivo europeo di recupero. I rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione rappresentano un flusso oggetto di monitoraggio da parte della Commissione Europea che ha fissato, all’articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, l’obiettivo, entro il 2020, del 70% di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materia, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali. Entro il 31 dicembre 2024, la Commissione valuterà l’introduzione di obiettivi in materia di preparazione per il riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Per quanto riguarda i rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia nell’anno 2019, sono pari a 271 mila tonnellate, costituiti per il 95,7% da materiali da costruzione contenenti amianto, per il 3,4% da materiali isolanti, e per lo 0,9% da imballaggi metallici, pastiglie per freni e apparecchiature fuori in fibre libere. Nel Nord Italia è prodotto il 72,2% del totale dei rifiuti di amianto prodotti a livello nazionale, mentre al Centro e al Sud si producono, rispettivamente il 14,5% e il 13,3%. La Lombardia si conferma, negli anni, la regione con il maggior quantitativo di rifiuti di amianto con 76 mila tonnellate pari al 27,9% del totale nazionale.
Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2021. Dati di sintesi
Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2021 – Versione integrale