20 Aprile 2021
Accordo Parti Sociali edilizia per rilanciare il settore
Nella giornata di ieri 19 aprile tutte le Organizzazioni datoriali del settore edile (ANAEPA-Confartigianato, ANCE, CNA Costruzioni, ACI-Produzione Lavoro, FIAE Casartigiani, CLAAI Edilizia) hanno sottoscritto un accordo con le Organizzazioni sindacali (Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal ) volto a “Rilanciare il settore, rilanciare il paese”.
Mai come oggi, di fronte alle importanti risorse nazionali e comunitarie disponibili (risorse “Italia Veloce”, Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza, nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari, che si aggiungono alle incentivazioni relative alle varie forme di risparmio energetico e di sicurezza anti-sismica, ecc.), il rilancio del Paese, l’aumento della competitività, la creazione di buona occupazione, la sostenibilità ambientale, la coesione sociale, la riduzione dei divari tra Nord e Sud, coincidono con il rilancio del settore delle costruzioni, delle opere pubbliche (grandi e piccole), della rigenerazione delle città e del patrimonio pubblico e privato, della tutela del territorio.
Un rilancio che per le Parti Sociali dovrà essere basato sempre di più su:
- innovazione;
- sostenibilità;
- qualità del lavoro e dell’impresa;
- corretta applicazione della contrattazione collettiva nazionale e territoriale del settore;
- salute e sicurezza.
Per queste ragioni le Parti Sociali ritengono fondamentale collaborare attivamente per ricercare proposte comuni per impegnare presto e bene, in un’ottica di sistema, le risorse a disposizione, contribuendo così alla ripresa economica e sociale del Paese.
Le priorità, sulle quali le parti si sono impegnate ad elaborare proposte congiunte, da sostenere in tutte le varie sedi di confronto con le diverse istituzioni, incontrandosi periodicamente per monitorarne eventuali avanzamenti, sono le seguenti:
- iniziative adeguate per il rilancio dell’immagine del settore delle costruzioni al fine di renderlo attrattivo per le giovani generazioni come settore in grado di garantire opportunità di crescita professionale e di attività imprenditoriale;
- qualificazione delle stazioni appaltanti e assunzione immediata delle necessarie figure professionali tecniche al fine di garantire velocità e qualità nell’aggiudicazione degli appalti pubblici, tanto per nuove opere che per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- interventi mirati sul Codice degli Appalti e sulle diverse normative al fine di ridurre i cosiddetti “tempi di attraversamento”, semplificando gli iter per VIA, visti di conformità, Conferenze dei Servizi, ecc. richiedendo tempi perentori e obbligatori per i pareri, possibili interventi sostitutivi, meccanismi certi di silenzio-assenso al fine di garantire, in una logica di massima trasparenza, una rapida cantierizzazione e realizzazione delle opere;
- definizione di una normativa specifica e di rapida attuazione per facilitare la rigenerazione nei contesti urbani, anche partendo da alcune positive esperienze a livello regionale (es. legge regionale Emilia Romagna su consumo “a saldo zero”) con alcune specifiche correzioni e con particolare attenzione alle periferie urbane, superando normative e regole di cinquant’anni fa e oltre, non più adeguate alla rapidità delle trasformazioni sociali, demografiche ed economiche in atto;
- garantire la continuità dei cantieri in opera, in presenza di contenzioso giuridico-amministrativo, anche dando immediata esecuzione ai Collegi Consultivi Tecnici di cui alla legge 120/2020;
- valorizzare nell’assegnazione degli appalti qualità, solidità di impresa, tecnologie, ecc. contro ogni forma esplicita o mascherata di massimo ribasso che si scarica poi su aziende e lavoratori, garantendo al contempo pari opportunità a tutte le imprese nella libera concorrenza sul mercato, tutelando in tal modo tutto il tessuto imprenditoriale che caratterizza il settore sul territorio;
- rigore nell’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali dell’edilizia contro ogni forma di dumping contrattuale e di concorrenza sleale, rafforzamento dell’articolo 30 del DLgs n. 50/2016, emanazione immediata del decreto attuativo del Durc di Congruità di cui alla legge 120/2020 in coerenza con l’accordo sindacale sottoscritto da tutte le parti sociali del settore;
- rilancio della formazione professionale e per la sicurezza estesa a tutte le figure professionali che operano in cantiere, con particolare attenzione al green building al fine di soddisfare la crescente domanda di operai e tecnici specializzati. In particolare agendo sul sistema bilaterale edile (Scuole e CPT), sulla formazione professionale, secondaria e ITS;
- eliminazione di oneri impropri e rischi derivanti da eventi oggettivamente non evitabili in capo alle imprese, introducendo clausole specifiche nei contratti di appalto, pubblici e privati, a tutela delle imprese stesse e dei loro lavoratori.