27 Ottobre 2020
Appalti, pubblicato il Rapporto quadrimestrale ANAC
Il mercato dei contratti pubblici, dopo 3 anni di incremento, subisce la prima flessione a causa del Covid-19: l’importo delle gare cala più del loro numero, ma aumentano i contratti per le forniture, e le procedure avviate prima e durante l’emergenza non subiscono uno stop.
Questi in sintesi i dati principali che emergono dal rapporto quadrimestrale dell’Autorità nazionale anticorruzione relativo alle procedure di affidamento perfezionate di importo pari o superiore a 40.000 euro nel periodo gennaio aprile 2020, in piena emergenza pandemica.
Nel periodo di riferimento, si registrano 48.792 lotti di gara avviati per un importo complessivo a base d’asta pari a 46,2 miliardi di euro, in calo rispettivamente del -3,9% e del -17,5% rispetto all’analogo periodo del 2019. Se si eccettua il 3° quadrimestre 2018 in cui ci fu un calo nel valore delle gare, è la prima volta dal 2017 che si verifica una diminuzione tendenziale nelle gare pubbliche. Se guardiamo alla tipologia di contratto (lavori, servizi, forniture), i dati indicano che vi è stato un calo generalizzato sia nel numero di procedure che nel valore, ad eccezione del numero di forniture che è cresciuto del 25,7%, come probabile conseguenza della corsa all’acquisto di farmaci, mascherine, DPI, strumentazioni ospedaliere etc. nel pieno dell’emergenza Covid-19.
Per quanto riguarda la scelta del contraente, si conferma una prevalenza delle procedure “derogatorie”: 2 gare su 3 infatti sono aggiudicate tramite affidamento diretto o procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando, per un valore complessivo pari a circa un terzo dell’intero mercato.
Infine, è stato approfondita la situazione di quelle procedure che, a fine aprile, non risultavano “perfezionate”, per le quali cioè non era stato ancora pubblicato il bando, o inviata la lettera d’invito o emessa la determina a contrarre: l’obiettivo era capire se queste procedure, avviate poco prima o durante il lockdown, avessero dato luogo a gare vere e proprie o fossero state annullate a causa dell’emergenza. La percentuale di mancato perfezionamento si è rivelata in linea (circa 10%) con quella storica, segno che le Amministrazioni hanno continuato ad operare pur nelle enormi difficoltà del periodo.