29 Settembre 2017

Via libera al Ddl per i piccoli Comuni: dal recupero dei centri storici alla messa in sicurezza

Dopo un’attesa di oltre quindici anni ieri è stata approvata definitivamente dal Senato la legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni. Il provvedimento, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mette a disposizione 100 milioni di euro in sette anni (dal 2017 al 2023) per la riqualificazione dei borghi con meno di 5000 abitanti. Per poter beneficiare delle risorse, oltre il numero di abitanti incide la collocazione dei comuni in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, oppure caratterizzati da marcata arretratezza economica.

Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, sarà predisposto con apposito Dpr un Piano Nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni assicurando la priorità ad interventi di qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e ripristino di immobili esistenti e di aree dismesse, nonché interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico; messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici; accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, nonché realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili; recupero e riqualificazione urbana dei centri storici, anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi.

Nel Piano saranno definite altresì le modalità per la presentazione dei progetti da parte delle amministrazioni comunali, nonché quelle per la selezione, attraverso bandi pubblici, dei progetti medesimi da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla base dei seguenti criteri: a) tempi di realizzazione degli interventi; b) capacità e modalità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico attraverso il concorso degli investimenti privati; c) miglioramento della dotazione infrastrutturale secondo criteri di sostenibilità ambientale e mediante l’applicazione di protocolli internazionali di qualità ambientale; d) valorizzazione delle filiere locali della green economy; e) miglioramento della qualità di vita della popolazione, nonché del tessuto sociale e ambientale del territorio di riferimento; f) impatto socio-economico degli interventi, con particolare riferimento agli incrementi occupazionali.

I piccoli Comuni potranno anche acquisire case cantoniere e stazioni ferroviarie disabilitate da recuperare e destinare a presìdi di protezione civile e salvaguardia del territorio ovvero a sedi di promozione dei prodotti tipici locali o ad altre attività di interesse comunale.

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