L’edilizia sostenibile non conosce crisi

La crisi non intacca l’edilizia sostenibile, che fa registrare in Italia un giro complessivo di affari di circa 10 miliardi di euro, con una crescita del 5% all’anno. Tale percentuale potrebbe superare il 10% annuo con il recepimento della normativa europea, approvata ad aprile 2009: dopo il 31 dicembre 2018 tutti i nuovi edifici costruiti dovranno essere “a impatto zero”,  producendo da fonti rinnovabili tanta energia quanta ne consumano.

Proprio in questi giorni l’Italia è stata richiamata dall’UE (la scadenza era fissata al 30 giugno 2011) ad adottare tutte le norme europee sulla performance energetica delle costruzioni, predisponendo piani d’azione nazionali e strumenti finanziari adatti.

L’edilizia sostenibile rappresenta una sfida senza precedenti per le imprese, una grande opportunità per rilanciare l’intero settore delle costruzioni all’insegna della qualità, ripensando il nuovo e riqualificando l’esistente secondo parametri ‘green’, con benefici sia in termini di risparmio energetico, che di incremento dell’occupazione. Le potenzialità di sviluppo del settore sono enormi, visto e considerato anche l’ampio patrimonio edilizio esistente costruito prima del 1991 che non è conforme alle norme sul risparmio energetico. Basti pensare che solo con interventi di isolamento degli edifici si può arrivare ad risparmio di energia del 35-40% all’anno.

E’ indispensabile, quindi, incentivare modelli di buone pratiche, come la proroga della detrazione del 55% per interventi di riqualificazione energetica, che l’ANAEPA e la Confederazione hanno chiesto, assieme ad altri  soggetti, di inserire nel Decreto Sviluppo che il Governo dovrebbe emanare nei prossimi giorni. Secondo gli ultimi dati dell’Enea, infatti, il volume complessivo di lavori con agevolazione al dicembre del 2010 è stato di 11,1 miliardi di euro per un totale di 843.000 interventi con oltre 50.000 mila posti di lavoro creati all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle piccole e medie imprese nell’edilizia.