27 Settembre 2010

Doppio binario per il Sistri

Il 30 settembre è stata finalmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la tanto attesa “proroga” del Sistri, il sistema di gestione informatica della tracciabilità dei rifiuti speciali che sarebbe dovuto essere obbligatorio dal 1 ottobre 2010 per tutti soggetti appartenenti alla filera dei rifiuti in Italia (in qualità di produttori, trasportatori e destinatari). Il nuovo decreto del 28 settembre 2010, pur mantenendo la data di operatività del 1 ottobre, pospone al 30 novembre 2010 il termini per la distribuzione dei dispositivi elettronici necessari per avviare il sistema (chiavi Usb e scatola nera) e fino al 31 dicembre 2010 la prosecuzione della fase sperimentale, che consente alle imprese di utilizzare, oltre al Sistri, anche il sistema cartaceo (registri e formulari). Pertanto, le sanzioni restano quelle relative a coloro che non contabilizzano i rifiuti con il tradizionale approccio cartaceo.

Con l’avvicinarsi della prevista data di avvio del Sistri erano emerse da parte delle imprese, anche del comparto edile, non poche preoccupazioni a riguardo. In occasione dell’audizione presso la Commissione Ambiente del 21 settembre, Rete Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani) ha presentato un documento sulle principali criticità riscontrate riguardo al Sistri quali: il ritardo nella distribuzione delle apparecchiature informatiche (chiavette USB e scatola nera per i trasportatori) che richiedono anche un adeguamento tecnologico interno alle imprese, anche quelle più piccole; le performance tecniche del sistema e la fase test; la formazione degli operatori interni ed esterni alle imprese.

Proprio per queste considerazioni, Rete Imprese aveva avanzato la richiesta di sussistenza, per almeno 6 mesi, delle due modalità di registrazione, con il regime nuovo e con quello tradizionale utilizzabili in alternativa: la disponibilità del sistema cartaceo per la rendicontazione dei rifiuti, permetterebbe infatti alle aziende, in situazioni di disguido o di lacune tecnico-operative, di disporre di un sistema collaudato con il quale dimostrare comunque la conformità legislativa delle operazioni di gestione dei rifiuti.

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