18 Giugno 2012

DL Sviluppo in Gazzetta: in vigore i nuovi bonus. Fuori l’esenzione dell’IMU

Dopo oltre due settimane dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, è approdato in Gazzetta Ufficiale (n. 147 del 26 giugno 2012) il tanto atteso decreto sviluppo (n. 83/2012), un primo importante passo verso la ripresa dell’economia, che dà il via ad una serie di previsioni che coinvolgono il rilancio del comparto dell’edilizia e il sostegno alla domanda.

Il provvedimento sarà ora trasmesso alle Camere per essere convertito in legge entro il 25 agosto 2012.

Rispetto alle prime stesure, nel testo definitivo non è stata confermata l’esclusione dall’Imu per i fabbricati invenduti fino a 3 anni dall’ultimazione della costruzione, una norma fondamentale che avrebbe dato respiro alle imprese costruzione in questa fase di drammatica contrazione del mercato immobiliare. Nell’ultimo trimestre, infatti, il settore delle compravendite ha avuto una flessione del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Tra le previsioni confermate, invece, si segnala l’estensione della disciplina degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie con l’innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione al 50% (attualmente è prevista al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (attualmente fino a 48 mila euro). Alla scadenza, salvo ulteriori interventi, il bonus tornerà al 36% con tetto di spesa a 48mila euro.

Novità anche per il bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica in scadenza al 31 dicembre 2012, che con il decreto sviluppo vengono prorogati di altri sei mesi (fino al 30 giugno 2013), ma la percentuale di sconto fiscale scende dal 55 al 50 per cento. Dal 1 luglio 2013, tuttavia, in base quanto previsto dal Dl 201/2011, tale agevolazione, salvo ulteriori interventi del legislatore, sarà allineata con quella per il recupero edilizio al 36%.

Cambia poi l’attuale normativa che prevede l’esenzione dall’imposizione di IVA per le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione. La nuova norma abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate ad IVA, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione. Si stima che il provvedimento possa liberare risorse per circa 840 milioni di euro l’anno.

Nel decreto Sviluppo, sono contenute altresì misure in materia di semplificazioni per l’ottenimento di autorizzazioni per l’avvio dell’attività edilizia, riducendo così gli oneri burocratici per le imprese. In caso di interventi soggetti alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire contestualmente) viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. Analoga semplificazione si applica in caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire decorso un dato termine).

Confermato, infine, il “Piano Sviluppo Città” contenuto nelle precedenti bozze del decreto: il piano nazionale delle città consente di coordinare una serie di interventi riqualificazione delle aree degradate, grazie al reperimento di risorse pubbliche. I diversi soggetti istituzionali interessati al Piano saranno coordinati da una Cabina di regia (operativa presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) che selezionerà gli interventi da realizzare.

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